Antonia Arslan
Skira, 2012
€ 15,00
La storia della salvezza dell’Omiliario di Mush, il più grande manoscritto armeno esistente, attraversa la memoria e le leggende degli armeni.
La valle di Mush si trova nell’alta Turchia orientale, nei pressi del lago Van; a causa dei fiumi che la percorrono è una terra fertile, circondata da impervie montagne. Là, alla fine di giugno del 1915, furono sterminati quasi tutti glia armeni che vi abitavano, circa centomila persone tra uomini, donne e bambini. I pochissimi che riuscirono a salvarsi raggiunsero la zona occupata dai russi.
Secondo la più accreditata di queste leggende, furono due donne a trovare il Libro tra le macerie del monastero ove era conservato e a portarlo in salvo, dividendolo in due.
Una morì, dopo aver seppellito la sua metà, che fu poi ritrovata da un ufficiale russo e portata a Tiblisi, l’altra raggiunse Yerevan e consegnò l’altra parte ai monaci di Etchmiadzin.
Il libro fu ricomposto negli anni Venti; solo alcuni fogli, staccati nel XIX secolo, sono conservati nelle raccolte dei Padri Mechitaristi, a Venezia e a Vienna.
Da memorie sepolte, da ricordi di racconti raccolti ad Aleppo e da libri recenti sullo sterminio degli armeni della valle di Mush, nasce la storia, che Antonia Arslan narra in questo libro, di Anoush e Kokar, le due donne che salvarono il Libro.
Molte fiabe in Armenia finiscono così: “Cadono tre mele dal cielo, la prima per chi ha raccontato questa storia, la seconda per chi l’ha ascoltata, la terza per il mondo intero”. Anche a noi, che abbiamo letto questo libro, raccogliamo quella mela e racconteremo a tutti la storia di Anoush e Kokar, le forti donne di Mush.
Antonia Arslan, scrittrice e saggista di origine armena, ha insegnato per molti anni Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Padova. Ha pubblicato nel 2004 il bestseller
La masseria delle allodole, tradotto in tutto il mondo e portato sullo schermo dai fratelli Taviani nel 2007. Nel 2009 è uscito
La strada di Smirne, seguito nel 2010 da
Ishtar 2. Cronache del mio risveglio, e nel 2011 da
Il cortile dei girasoli parlanti.
marinella m.