sabato 19 dicembre 2009

Storia di un amore




André Gorz


Lettera a D. Storia di un amore

Sellerio 2008
€ 9,00


Stai per compiere ottantadue anni. Sei rimpicciolita di sei centimetri, non pesi che quarantacinque chili e sei sempre bella, elegante e desiderabile. Sono cinquantotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai. Porto di nuovo in fondo al petto un vuoto divorante che solo il calore del tuo corpo contro il mio riempie.


Inizia così Lettera a D. Storia di un amore, il libro che André Gorz dedica a sua moglie Dorine. Una dichiarazione d’amore lunga un libro per una storia d’amore lunga una vita.
Subito dopo però Gorz, il pensatore della sinistra esistenzialista francese, il fondatore dell’ecologia politica, si pone una domanda che lo tormenta: Perché sei così poco presente in quello che ho scritto mentre la nostra unione è stata ciò che vi è di più importante nella mia vita?
Per rispondere, prima di tutto a se stesso, Gorz ripercorre la storia di questo amore che ha dato senso alla sua vita e arricchito il suo pensiero. Tu non avevi avuto bisogno di scienze cognitive per sapere che senza intuizioni né affetti non c’è intelligenza né significato.
E noi ci siamo chieste: perché è così difficile dire l’amore per la propria compagna e aspettare fino all’ultimo per riconoscere che questo amore ci ha reso migliori?
Il libro si conclude con un’ultima, struggente, reciproca confessione: Ciascuno di noi non vorrebbe dover sopravvivere alla morte dell’altro. Ci siamo spesso detti che se, per assurdo, avessimo una seconda vita, vorremmo trascorrerla insieme.
È il giugno del 2006. Il 22 settembre 2007 i corpi di Andrè Gorz, 84 anni, e di sua moglie Dorine, 83, quest’ultima afflitta da tempo da una grave malattia degenerativa, sono stati trovati stesi l’uno accanto all’altro nella loro casa di Vosnon.
Andrè Gorz, “ebreo austriaco”, come si definiva, era nato a Vienna nel 1923. Giovanissimo si era trasferito a Parigi dove aveva iniziato la sua carriera di giornalista e scrittore.

marinella m.

giovedì 17 dicembre 2009

Luisa Muraro

…il reale non è indifferente al desiderio e non assiste indifferente alla passione del desiderare, nonostante ci capiti spesso di fare l’esperienza di una loro apparente, reciproca, terribile estraneità; esperienza che sopportiamo male se non capiamo quello che essa significa: non è un appello alla moderazione, né alla rinuncia rassegnata, ma alla contrattazione instancabile, sempre rilanciata, dalla quale usciremo tanto più guadagnanti quanto più avremo rincarato sul desiderio, perché niente di niente ci è dato di essere senza andare al mercato in prima persona.

Luisa Muraro presenta il suo ultimo libro, Al mercato della felicità. La forza irrinunciabile del desiderio (Mondadori 2009), venerdì 18 dicembre alle 17,30, presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze.

Il ciclo di incontri, dopo la pausa natalizia, riprende il 13 gennaio 2010 con Michela Murgia e il suo Accabadora.

martedì 15 dicembre 2009

Anilda Ibrahimi




L'amore e gli stracci del tempo


Einaudi 2009
€ 18,50




– Essere padri non ha niente a che fare con questo maledetto test – urla Zatlan. – Tu devi aprire questa busta, me lo devi, capito? Questa è l'ultima cosa che farai per me prima di andartene, – Ajkuna urla ancora di più mentre si siede accanto a lui. Zatlan apre la busta. Sono poche le righe stampate, dalle quali lui allontana lo sguardo velocemente. Si sofferma solo sulla firma del medico [...]. La pioggia cade sopra quelle poche righe, e lui continua a guardare la firma del medico [...] la pioggia batte sulla carta ormai zuppa, che nessuno dei due guarda più.


Romanzo straordinario dal ritmo narrativo incalzante, intriso di una struggente poesia, scritto in lingua italiana da una scrittrice albanese che vive in Italia da poco più di dieci anni.
Con il suo primo libro Rosso come una sposa, Einaudi 2008, attraverso quattro generazioni di donne avevamo conosciuto la storia dell'Albania del Novecento; con il secondo romanzo ci avviciniamo – attraverso l'amicizia di Milos e Besor e la storia d'amore tra Zatlan e Ajkuna – ai conflitti etnici nei Balcani, alla guerra in Kossovo alla fine degli anni novanta, alla distruzione della convivenza pacifica tra serbi e albanesi kossovari, all'orrore degli stupri etnici, alla dolorosità dell'esilio. Ai due protagonisti è data infine una possibilità di riscatto in contesti culturali diversi (Italia e Svizzera), una possibilità di rimarginare le profonde ferite lasciate dalla guerra, una possibilità di futuro attraverso i propri figli.
mm

sabato 12 dicembre 2009

Winterson




Argenta nel tornado del tempo


Mondadori 2007
€ 16,00




Il tempo è impazzito: i cronotornado fanno apparire e scomparire falangi egiziane e autobus, i treni si bloccano in trappole temporali e poi arrivano con un’ora d’anticipo, i governi si preoccupano e gli scienziati non capiscono.
Cosa può farci una ragazzina orfana di nome Argenta? Molto più di quel che si crede, secondo il sinistro orologiaio Abel Darkwater, perché lei è l’unica in grado di trovare l’orologio guardatempo, che rimetterebbe per sempre a posto le lancette.
Argenta abita con un’odiosa zia e un coniglio spione in una vecchia casa vivente che la ascolta e le parla, ma sarà costretta a lasciarla per cercare il guardatempo con l’amico Gabriel: incontrerà il suo antenato pirata, sfiorerà buchi neri, finirà nell’alambicco di un alchimista, affonderà nelle sabbie del tempo e affronterà una potente multinazionale che vuole impossessarsi dell’orologio per vendere trasfusioni temporali, e non potrà avere esitazioni, perché il tempo passa veloce come non mai.

calvina

giovedì 10 dicembre 2009

Il linguaggio della Dea




Marija Gimbutas


Venexia 2008
€ 36,00




Una Dea è all’origine del mondo. Marija Gimbutas ha rintracciato i suoi segni a partire dal neolitico (6500 a.C.) all’età del bronzo (3500 a.C.) in tutta Europa, dalle coste del Baltico al Mediterraneo.
Nascita, morte, trasformazione, sono le tre parole chiave per comprenderne la grandezza. Signora dell’inizio e della fine, governa il processo di rinnovamento che fa della vita una continua rigenerazione.
Al tempo stesso trascendente e immanente, la grande Dea si manifesta in forme fisiche. Gimbutas ha catalogato migliaia di reperti archeologici divisi per aree geografiche e per periodi storici. Dal suo lavoro emerge che tra i suoi simboli ci sono la luna, l’acqua, l’orsa, la cerva, la civetta, il serpente, il triangolo, pesce, la scrofa, la rana, la farfalla e molti altri. Dai suoi studi emerge come la sua presenza sia sopravvissuta nella mitologia greca, nel folclore popolare e nelle grandi religioni insieme al culto del Dio padre.
Un bel libro, ricco di immagini, da leggere e regalare. Un libro affascinante che ci avvicina a quel luogo sacro dentro di noi, da dove, signore di noi stesse, possiamo avviare il nostro processo di trasformazione personale.
Marija Gimbutas (1921-1994), lituana, studiò archeologia, folclore e linguistica alle Università di Kaunus e Vilnius. Fuggita durante l’invasione russa, si laureò nel 1946 all’Università di Tubinga. Nel 1949 si trasferì negli Stati Uniti e iniziò il suo lavoro si esperta di preistoria dell’Europa orientale. Nel 1963 divenne docente di Archeologia all’Università di Los Angeles.

marinella m.

mercoledì 9 dicembre 2009

Margherita Hack




Dal sistema solare ai confini dell'Universo


Liguori 2009
€ 11,90




Questo libretto vuol dare un’idea di come l’uomo si è sempre meravigliato davanti allo spettacolo del cielo e si è interrogato fin dall’antichità su cosa erano le stelle, sui loro movimenti, sul loro rapporto con la Terra, di come siamo arrivati, nel corso dei secoli, a imparare a leggere il gran libro della natura.


Margherita Hack presenta Dal sistema solare ai confini dell'Universo venerdì 11 dicembre, alle ore 17,30, presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze, nell'ambito del ciclo di incontri "Leggere per non dimenticare".

martedì 8 dicembre 2009

Anita Brookner



Rue Laugier


Neri Pozza 2009
€ 15.00

…«Nessuna ragazza perbene, cosa che io spero tu sia, Maud, partirebbe così con due uomini che a stento conosce»…

Agosto. A La Gaillarderie, ospite della zia Germaine, è l’estate in cui il viso dorato di Maud Gonthier incontra la divinità David Tyler e l’amico Edward Harrison.
Maud, educata ad aspettarsi qualcosa di meglio, vuole solo vivere a Parigi con o senza marito, meglio senza. Tyler è bello, in maniera esagerata, è ricco, e senza imbarazzi. Un gentiluomo che spezza il cuore non solo alle donne, e a cui le donne perdonano molto. Mr. Harrison, invece, si sente un paggio, che valoroso procedeva a grandi passi al fianco del suo signore, Tyler.
Dopo tanti anni, un taccuino ritrovato, pagine bianche tranne la prima: Dames Blanches. La Gaillarderie. Place des Ternes. Sang. Edward.
Passione e disperazione. Il passato è sempre con noi, e per un tempo considerevole.
A.T.

domenica 6 dicembre 2009

Herta Müller



Lo sguardo estraneo
ovvero
La vita è una scorreggia in un lampione

Sellerio 2009
€ 9,00



Quando ero bambina, nel villaggio in cui sono cresciuta, per anni ed anni sono andata in bicicletta. Attraversavo campi di tabacco, frutteti, verso il letto del fiume, l'orlo del bosco. Mi piaceva soprattutto farlo da sola e senza una meta. Unicamente per avere una visione diversa da quella che si ha quando si cammina...


Arriva in questi giorni in libreria un inedito di Herta Müller: un'occasione per accostarsi alla vita e all'opera della scrittrice premio Nobel per la letteratura 2009.

giovedì 3 dicembre 2009

Uno sguardo indietro


Edith Wharton

Editori Riuniti 1984, 2000
€ 14,46


Anni fa, mi sono detta: "Non esiste la vecchiaia; c'è soltanto la tristezza"... Anche l'abitudine contribuisce a far diventare vecchi. L'abitudine è necessaria; è l'abitudine di avere delle abitudini, di fare di una traccia un solco, che è necessario combattere, se si vuole rimanere vivi...


...ma nelle nostre vite individuali, sebbene gli anni siano tristi, i giorni hanno la possibilità di essere radiosi. La vita è la cosa più triste che ci sia, quasi quanto la morte, ma ci sono sempre nuovi Paesi da visitare, nuovi libri da leggere (e, spero, da scrivere); mille piccole meraviglie quotidiane di cui stupirsi e godere... Il mondo visibile è un miracolo quotidiano per coloro che hanno occhi e orecchie; e io mi riscaldo ancora le mani, con gratitudine, al vecchio fuoco, anche se ogni anno che passa è alimentato dalla legna secca di ricordi sempre più lontani.


Incipit e finale della straordinaria biografia intellettuale di Edith Wharton (New York 1862- Francia 1937), pubblicata quattro anni prima della sua morte. Attraverso la sua vita movimentata (Henry James la chiamerà "donna pendolo"), l'autrice, nota scrittrice e grande viaggiatrice, ci introduce con scrittura ironica e densa alle atmosfere negli ultimi decenni dell'Ottocento e nei primi decenni del Novecento dei salotti da lei conosciuti di New York, del New England, di Londra, Parigi, Roma e Firenze frequentati da aristocratici e intellettuali (scrittori, pittori e musicisti), facendoci assaporare con gusto i dettagli di un mondo scomparso e tratteggiando con dovizia di particolari le vite di molti personaggi famosi.

mm

martedì 1 dicembre 2009

Storia di Venezia città delle donne



Guida ai tempi, luoghi e presenze femminili


Testo storico di Tiziana Plebani
Introduzione di Franca Bimbi

Marsilio 2008
€ 15,00


“Venezia, Repubblica Serenissima, regina dell’Adriatico, città d’acque interne, canali e lagune, non può che essere femmina”, e questo libro racconta la storia delle sue donne. Ci sono tutte: dogaresse, merlettaie, filatrici di seta, imprenditrici del vetro, pittrici, operaie, giornaliste e tante altre ancora.
Ma Venezia, emporio commerciale e ponte verso l’Oriente, è anche città di forestiere e pellegrine. Insieme alle mercanzie, transitano o vi si stabiliscono donne provenienti dalle terre del Levante, armene, turche, ebree cacciate dalla Spagna e dal Portogallo dopo l’espulsione del 1492.
Un libro di storia e memoria, ma anche una guida urbanistica ai luoghi dove, nel tempo, le donne hanno lavorato, pregato, assistito, studiato e resistito (tre sono i monumenti che Venezia, liberata il 28 aprile 1945, ha dedicato alle sue partigiane), e a quelli delle veneziane di oggi. Un libro delizioso non ultimo per le tante curiosità che contiene: dobbiamo alle schiave orientali arrivate a Venezia intorno al 1525 la moda degli orecchini; una donna, Maria Barovier - siamo nel 1427 - ha inventato la lavorazione del vetro a rosetta e la murrina; a una veneziana, Maria Pezzè Pascolato, si deve la prima traduzione delle novelle di Andersen… e molto altro.
Tra le tante veneziane del libro ne abbiamo trovata una legata a Firenze e la vogliamo ricordare. Amelia Pincherle Moravia Rosselli nasce a Venezia il 16 gennaio 1860 in una famiglia della borghesia ebraica. Dopo gli studi lascia Venezia e si trasferisce a Vienna dove sposa nel 1892, Joe Rosselli. Nel 1903 si separa dal marito e si trasferisce a Firenze dove cresce i suoi tre figli: Aldo, Carlo e Nello Rosselli. Collabora a riviste e dirige la collana di Le Monnier “Biblioteca delle giovani italiane”; per il suo impegno emancipazionista e suffragista è tra le dirigenti del Consiglio delle Donne Italiane. Negli anni del fascismo segue le vicende di Carlo e Nello (Aldo era caduto nella prima guerra mondiale), fondatori del movimento Giustizia e Libertà, che saranno assassinati in Francia il 9 giugno 1937. Da allora vive in esilio con le nuore Marion e Maria e i nipoti. Tornata in Italia dopo la guerra, muore a Firenze nel 1954.

marinella m.

lunedì 30 novembre 2009

Ci salveranno i fulmini e il deserto?




Giovedì 3 dicembre 2009, alle ore 17,30, al Giardino dei Ciliegi, Mara Baronti e Manuela Giusti presentano il libro di Maria Letizia Grossi Ci salveranno i fulmini e il deserto? (Luciana Tufani 2009). Letture di Antonella Baldi. Sarà presente l'autrice.

giovedì 26 novembre 2009

La cura del mondo


Elena Pulcini

Bollati Boringhieri 2009

€ 25,00


Essere capaci di cura vuol dire scoprirsi fragili e avere paura per il mondo.


Elena Pulcini presenta La cura del mondo venerdì 27 novembre alle ore 17,30, presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze, nell'ambito del ciclo di incontri "Leggere per non dimenticare".

lunedì 23 novembre 2009

Il corpo violato delle donne e delle bambine

Mercoledì 25 Novembre,
ore 18
al Giardino dei Ciliegi

La cooperativa delle Donne in collaborazione con
Il Giardino dei Ciliegi e l’Associazione Nosotras
vi invita a partecipare all’incontro

La libertà inizia dall’inviolabilità
del corpo delle bambine e delle donne
in occasione della
Giornata internazionale contro la violenza alle donne.

Verrà presentato il Fondo Nosotras sulle Mutilazioni genitali femminili a cura della Cooperativa delle Donne.

la cantautrice Letizia Fuochi presenta dal suo nuovo album
Come l’acqua alla terra la canzone Donna nigra,
dedicata alla campagna contro le mutilazioni genitali femminili.

Intervengono Mara Baronti, Laila Abi Ahmed, Milly Mazzei.
Coordina Alessandra Vannoni


mercoledì 18 novembre 2009

Sarah Waters




L'ospite


Ponte alle Grazie 2009
€ 20,00




Avevo dieci anni quando vidi Hundreds Hall per la prima volta. Era l'estate dopo la guerra e gli Ayres erano ancora una famiglia importante della zona, con gran parte del patrimonio ancora intatto... Dovevano sembrare una gran bella famiglia, ma di loro conservo un ricordo molto vago. La casa invece me la ricordo benissimo, perché ai miei occhi era apparsa come un vero palazzo. [...] Così quando rividi la casa trent'anni dopo, e alla fine di un'altra guerra, rimasi sconcertato dai cambiamenti che aveva subito.


Ultimo romanzo della nota scrittrice inglese (1966- ), nella rosa dei finalisti del prestigioso Booker Prize, è una coinvolgente ghost story che travalica il genere aprendosi a una comprensione della dimensione psicopatologica. Con una scrittura serrata, nella cornice della lugubre dimora si dipana la storia dei personaggi che è anche storia dell'Inghilterra, di due conflitti mondiali del Novecento, dell'evoluzione dei rapporti di classe, e dei cambiamenti avvenuti in campo sociale, economico e politico nel XX secolo.
mm

venerdì 13 novembre 2009

Non vi lascerò orfani




Daria Bignardi


Mondadori 2009
€ 17,50




…perdere un genitore a quarant’anni fa più male che a venti. A venti è uno strazio, ma sei in corsa e corri. A quaranta è un dolore che non passa più. Non potrai più decidere se andare a trovarlo o no. Non potrai più fargli un regalo, spedirgli una cartolina, fargli una sorpresa telefonando ad un’ora insolita. Non potrai più far felice nessuno con così poco.


Tutto d’un fiato si legge questo libro: un bicchiere d’acqua fresca in un giorno di calura.
Tentando di elaborare il lutto per la scomparsa dell’amata madre l’autrice tratteggia con vivacità il carattere dei suoi genitori, ricostruisce la genealogia della famiglia d’appartenenza, il movimento di affetti, i conflitti vissuti dai personaggi di cui parla; restituendoceli ci fa conoscere un pezzo della nostra storia d’Italia.

Daria Bignardi presenta Non vi lascerò orfani lunedì 16 novembre, alle ore 17,30, a Firenze presso la Biblioteca delle Oblate, nell’ambito del ciclo di incontri “Leggere per non dimenticare”.

giovedì 12 novembre 2009

La recherche di Caroline Gallois


Memoria, Trama, Caos, Danza. Queste parole chiave ci aiutano a comprendere il mondo artistico e interiore di Caroline Gallois. Il suo percorso artistico è specchio fedele della sua condizione esistenziale: una danza nella memoria e nel presente che cerca di ricomporre la tela sbrecciata dell’esistenza, di afferrare frammenti della realtà percepita per sottrarli al caos indistinto...

Sabato 14 novembre alle ore 18, presso la Libreria delle donne di Firenze, l'inaugurazione della mostra. L'esposizione si protrarrà fino al 6 gennaio 2010.
Per saperne di più su Caroline Gallois e la sua opera, clicca qui.

martedì 10 novembre 2009

Caterina Venturini






Martedì 10 novembre alle ore 17,30, al Giardino dei ciliegi, in via dell'Agnolo 5, Caterina Venturini presenta il romanzo Le tue stelle sono nane (Fazi 2009). Introduce Clotilde Barbarulli.

domenica 8 novembre 2009

Paula Fox 2


Quello che rimane

Fazi 2005
€ 8,50


Gli oggetti, le loro forme che iniziavano a rafforzarsi nella luce crescente, avevano un’aria oscura, erano minacciosi come totem.

Questo pensa Sophie quando si sveglia all’alba e si muove silenziosamente per la sua casa. E questa è l’atmosfera di ansia e di oppressione del l’intero romanzo. La scrittura di Paula Fox è di un’anestetizzante rigorosità. Il suo sguardo penetra come uno spiraglio di luce in tutti gli anfratti della quotidiana normalità, nella cornetta di un telefono, sotto le coperte di una coppia navigata nella lussuosa casa della Brooklyn degli anni sessanta, nella casa del vicino attraverso la finestra difronte sino ai marciapiedi del quartiere.
Come dice Jonathan Franzen nell’introduzione “Quello che rimane è un romanzo in rivolta contro la sua stessa perfezione”. Ben venga allora la rabbia che produce uno scatto, che fa emergere un sentimento a cui si riesce a trovare un nome.
calvina

Paula Fox


Il vestito della festa

Fazi 2007
€ 15,00


Nell'America ruggente degli anni Venti e poi durante la grande depressione degli anni Trenta, nel mondo del teatro e del cinema di Hollywood, nel quale si affacciano spettrali comparse personaggi noti - da Stella Adler a Clifford Odets, da John Gilbert a Harpo Marx - Paula cresce tra adulti distratti, falliti, folli, disillusi nelle loro ambizioni artistiche e nei loro amori. Contundente è il ritratto dei genitori: coppia di sbandati belli e dannati come Francis Scott Fitzgerald e Zelda - affascinante e crudelmente anaffettiva la madre, sceneggiatore fallito, strambo e alcolizzato il padre (dall'introduzione di Melania G. Mazzucco).

Con uno stile asciutto e graffiante, in questa autobiografia Paula narra la sua difficile vita segnata dall'abbandono di sua madre, ferita mai rimarginata di una bambina sballottata tra adulti che tentano di accudirla. Luoghi e vestiti non suoi l'accompagnano nel cammino estraniante verso l'età adulta e una capacità di scrittura essenziale, che niente concede alla leggerezza del vivere, la riscatta senza farle mai assaporare la dolcezza del perdono.
mm

sabato 7 novembre 2009

Marta Dassù




Mondo privato e altre storie


Bollati Boringhieri 2009
€ 10,00





Tutto è stato confuso da subito. Eravamo Milanesi a Firenze, Comunisti al golf, esonerati dall'ora di religione nei primi anni sessanta. Eravamo, per volere materno, lì ma altrove. E io credo, dottore, che questo essere lì ma essere altrove abbia finito per non farmi sentire da nessuna parte...


Marta Dassù presenta
Mondo privato e altre storie mercoledì 11 novembre, alle ore 17,30, presso la Biblioteca delle Oblate di Firenze, nell'ambito del ciclo di incontri "Leggere per non dimenticare".


martedì 3 novembre 2009

Lasciami l’ultimo valzer




Zelda Fitzgerald


Bollati Boringhieri 2009

€ 19,00



Pubblicato nel 1932, Lasciami l’ultimo valzer è l’unico romanzo di Zelda Sayre Fitzgerald, musa dell’“età del jazz” e moglie di Francis Scott Fitzgerald. Dolorosamente autobiografico, il libro narra la storia di Alabama Beggs, bella e anticonvenzionale ragazza del Sud, che sposa un artista, viaggia con lui in Europa, conducendo una vita relativamente infelice. La ricerca di qualcosa per sé, che Alabama trova nella danza, attraversa tutto il libro come un brivido di febbre fa con un corpo malato. A dispetto della vita stimolante che conduce, l’insoddisfazione segna la sua esistenza, come il gusto di amaro che talvolta accompagna dolci molto speziati.
Ai dialoghi serrati Zelda alterna bellissime descrizioni di ambienti e atmosfere.

Il treno li trasportò attraverso il carnevale rosa della Normandia, oltre il delicato merletto di Parigi e gli alti terrazzi di Lione, i campanili di Digione e il bianco romance di Avignone, fino al profumo dei limoni, al fruscio del fogliame scuro, alle nubi di falene che sferzavano il crepuscolo purpureo, fino alla Provenza, dove la gente non ha bisogno di vedere, a meno che non vada in cerca dell’usignolo.

Zelda Sayre Fitzgerald nacque a Montgomery, in Alabama, nel 1900. Cresciuta in una solida famiglia del profondo sud degli Stati Uniti, fu fin da giovane al centro dei pettegolezzi della sua città, per i suoi atteggiamenti anticonformisti. Nel 1920 sposò Fitzgerald; due anni dopo ebbero una figlia, Frances. Lo scrittore era all’apice del successo e la coppia divenne il modello vincente dei “ruggenti anni Venti”.
A ventisette anni, appassionatasi alla danza, Zelda decise di intraprendere una carriera da ballerina, impresa che contribuì, insieme a una vita coniugale scossa da risentimenti e gelosie, a renderla ancora più fragile. Al suo primo ricovero in sanatorio, nel 1930, con una diagnosi di schizofrenia, ne seguì un secondo nel 1932, dopo la morte del padre. La degenza in clinica non le impedì però di completare il romanzo Save me the Waltz. Entrata di nuovo in ospedale psichiatrico nel 1936 ad Asheville, in Carolina del Nord, vi morì nel 1948, insieme a diversi altri degenti, in un incendio che devastò la clinica.

marinella m.

Némirovsky 2



Come le mosche d’autunno


Irène Némirovsky

Adelphi 2007
€ 9,00



Russia, imperversa la guerra civile. I Karin, eredi di un’antica casata di ricchi possidenti, sono scacciati dal proprio palazzo, braccati e costretti a fuggire in Francia. La vecchia nutrice, Tat’jana Ivanovna, veglia sul loro inesorabile declino. L’anziana njanjuška non è un personaggio fatto di carne: è più facile immaginarla come un idolo di bronzo, forgiato dal dolore e dal tempo, trascinato da un capo all’altro del mondo, antico lare testimone di un’odissea di disperazione. Le sue calme movenze, l’operosità silenziosa, fatta di gesti necessari, obbedienti al dettato di una legge atavica che prescrive lealtà senza riserve, ma anche l’unione viscerale con la natura innevata e sterminata della propria terra, fanno di questa vecchia serva l’incarnazione dell’anima di una Russia antica, destinata a soccombere in un esilio che sarà, prima di tutto, umano e morale.

ma.me.

sabato 31 ottobre 2009

Némirovsky


Poco dopo il folgorante Giorno d'estate (Via del vento, € 4,00), esce per Adelphi un nuovo romanzo di Irène Némirovsky, L'affare Kurilov (€ 13,00). Sempre di Adelphi la bella biografia della scrittrice ebrea: La vita di Irène Némirovsky di Patrick Lienhardt e Olivier Philipponnat (€ 23,00).

domenica 25 ottobre 2009

Quaderno proibito




Alba de Céspedes


Net 2006
€ 8.00




Ogni volta che apro questo quaderno guardo il mio nome, scritto in prima pagina.
Mi compiaccio della mia scrittura sobria, non molto alta, piegata da un lato, che pur denunzia chiaramente la mia età. Ho quarantatré anni, sebbene, quando ci penso, non riesca a convincermene. Anche gli altri stupiscono nel vedermi accanto ai miei figli e mi fanno sempre qualche complimento che fa sorridere con impaccio Riccardo e Mirella. Comunque ho quarantatré anni e mi pare vergognoso ricorrere a puerili sotterfugi per scrivere in un quaderno. Perciò è assolutamente necessario che confessi a Michele e ai ragazzi l’esistenza di questo diario e affermi il mio diritto di chiudermi in una stanza a scrivere quando ne ho voglia...

Valeria Cossati, protagonista di Quaderno proibito, scritto da Alba de Céspedes nel ’52, è una donna che vive in un momento di transizione tra i valori della famiglia tradizionale e i nuovi valori nati dal consumismo del primo dopoguerra. Valeria vive tutte le contraddizioni che questo cambiamento sociale e culturale suscita, provando in prima persona il dissidio interiore tra il desiderio di non essere più invisibile in famiglia, non essere più considerata solo in quanto madre e moglie, e il bisogno, sempre più vivo, di sentirsi libera da ruoli, di esprimere la propria identità di donna che ama e sente. Valeria, che incarna verosimilmente la donna degli anni ’50 ma ripropone anche problematiche attuali, lavora per contribuire all’economia familiare e invece di trovare nel lavoro il proprio riscatto lo vive come un peso, portandolo avanti come uno sforzo necessario assieme alle faccende domestiche e alla gestione della famiglia. E in questo si confronta con la figlia, che invece rivendica la propria emancipazione, l’indipendenza economica e la libertà sessuale.
Valeria deve mostrarsi sempre invulnerabile, senza tentennamenti o sfumature, perciò è costretta a nascondere il diario in cui registra le sue emozioni e i suoi pensieri, timorosa dei giudizi e del sarcasmo dei figli e del marito. E da qui, da questo rinnegamento, dall’abitudine all’autocensura, sorgeranno i desideri di evasione e quello di un nuovo amore…
Valeria non ha “una stanza tutta per sé” - lo spazio fisico e mentale già rivendicato da Virginia Woolf qualche decennio prima nella più evoluta Gran Bretagna - e anzi non ha neppure un cassetto tutto per sé in cui tenere il diario “proibito” e finisce per nasconderlo nella cesta dei cenci sporchi. Vive così in attesa dei brevi momenti di solitudine e della notte, quando tutti dormono in casa, per potersi dedicare a se stessa, alla scrittura interiore, che è, come per la stessa Alba de Céspedes, uno straordinario mezzo per dare libero corso al “flusso di coscienza”, ai pensieri, ai sogni, ai ricordi, e acquisire così una nuova autocoscienza.

C.L.

giovedì 22 ottobre 2009

Amori bicolori



Muin Masri
Ingy Mubiayi
Zhu Qifeng
Igiaba Scego

Laterza 2008
€ 9.00


… Non aveva mai tempo per quella sua sorella sconosciuta … Fatou aveva un uomo bianco, Nura era vedova di un uomo nero, Fatou era italiana, Nura somala. … « Stai ancora con il gaal?» le chiese. … Quando Nura diceva gaal, infedele cioè, a Fatou pulsava la vena della tempia destra. In quella parola notava disapprovazione, pressappochismo, molta ignoranza.

… Forse è proprio la condizione di figlio di cinesi immigrati di Feyun a far sì che il loro rapporto duri. Ma lui in realtà è un italiano. Un italiano con gli occhi a mandorla.

… Niente di personale, così cominciavamo e chiudevamo le nostre arringhe. Poi è cominciato il personale, quando un giorno si è tolto gli occhiali per guardarmi, i nostri occhi si sono incontrati e ci siamo visti. Ciò che più temevo era che lui fosse alla ricerca dell’esotico. …

… Rashid aspetta che il prete se ne vada … anche lui prima di uscire si inginocchia davanti alla Vergine senza farsi il segno della croce … «Ti chiedo perdono Maria … mi dispiace per tuo figlio … senza alcun dubbio Lui sì che era un buon maestro! Peccato, veramente peccato che non abbia avuto dei buoni allievi».

Ancora racconti, non semplici storie d’amore misto, ironia e amarezza. Un Paese che cambia volti e colori rimanendo sempre uguale. Da leggere.

A.T.

lunedì 19 ottobre 2009

Olympe de Gouges




La musa barbara

Scritti politici (1788-1793)


Medusa 2009
€ 16,00



Olympe de Gouges è il nome di una delle protagoniste della Rivoluzione Francese, ghigliottinata per il suo dissenso. Le scelte che fece per la sua vita la condussero a Parigi, la portarono a scrivere pièces teatrali, lettere ai reali durante la Rivoluzione, appelli ai cittadini ed alle cittadine di Francia, a sostenere idee e pareri che le procurarono morte per ghigliottina. Leggendo la ricostruzione della sua vita nel romanzo di Cutrufelli La donna che visse per un sogno (Sperling e Kupfer 2008) viene da chiedersi perché non sia fuggita, avendone la possibilità ed avendo scoperto durante la prigionia di aspettare un figlio. Forse la risposta è nella sua Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina del 1791: una donna ha il diritto di morire sul patibolo ed ha, altresì, quello di salire sulla tribuna.
Olympe non rinunciò mai a contrastare la violenza politica e morale di Robespierre, non rinunciò mai alla legittimità del suo pensiero ed al suo diritto di parola. La sua attualità è scottante, e sempre attuale è il suo incoraggiamento a scostarsi dal pensiero di una maggioranza che non ama le differenze.
La Musa barbara. Scritti politici (1788-1793) è la raccolta dei suoi discorsi pubblici e delle sue lettere, rivolti al re Luigi XVI, alla regina Maria Antonietta, ai componenti dell’Assemblea costituente, ai cittadini e alle cittadine di Francia. A volte questi testi possono sembrare superati o, almeno per me, poco condivisibili, ma rivelano una storia della Rivoluzione che si fa altrimenti fatica a ricostruire dalle letture correnti su quel periodo storico, soprattutto se non si è storici attenti alla storia culturale e politica.
Il racconto della quotidianità della Rivoluzione richiama la ricostruzione giornalistica dell’evento recente e improvviso che provoca commenti. La varietà dei destinatari delle sue lettere rivela l’anticonformismo e la chiarezza con cui tutti sono cittadini e protagonisti del cambiamento. In questo senso si tratta di uno stile femminile che non parla agli “addetti ai lavori” o alle categorie alleate.
I cittadini sono maschi e armati, come si coglie dall’inno nazionale, e allora ancora di più colpisce l’articolo 3 della Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina (pubblicata nel 2007 da Il nuovo melangolo): Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella nazione, costituita dall’unione della donna e dell’uomo: nessun corpo né individuo può esercitare un’autorità che non ne derivi espressamente: affermata la differenza, si disarticolano i ruoli individuando i termini “corpo” e “individuo” a indicare l’unicità e l’essere, non solo mentale ma, appunto, corporeo.
m.l.

domenica 18 ottobre 2009

Nonostante Platone




Adriana Cavarero


ombre corte 2009
€ 13,00




P
ubblicato per la prima volta nel 1990 e subito tradotto in molte lingue, Nonostante Platone è una pietra miliare della filosofia della differenza sessuale e degli studi culturali e di genere. Da anni introvabile, è stato finalmente ristampato dall'editore ombre corte, con una nuova Prefazione dell'autrice.

sabato 17 ottobre 2009

Memorie di una lettrice notturna




Elisabetta Rasy

Rizzoli 2009
€ 18,50




Dei libri che ricevevo in regalo mi piacevano soprattutto quelli rilegati in una finta pelle che era plastica. Quella materia indistruttibile mi sembrava un segnale della modernità incipiente, lucente, solida e per giunta profumata: non ho mai più sentito l'impareggiabile profumo che si diffondeva da quelle copertine, ma ancora oggi non l'ho dimenticato, il profumo di una chimica gentile che mezzo secolo fa sembrava fatta apposta per ingentilire la vita degli umani. [...] E tutti, naturalmente, portavano, mi portavano, una storia, e mi trasportavano dentro una storia. Ma non avevano autore, no, quei libri non avevano autore: erano un pezzo di vita, un pezzo essenziale, che la sorte mi consentiva di vivere.


Un’autobiografia intellettuale attraverso le scrittrici del Novecento da lei più amate è il regalo che Elisabetta Rasy con questo testo fa a tutte noi, in particolare a noi della Libreria delle donne, che con cura e passione proponiamo la raccolta delle opere delle grandi del Novecento.

Elisabetta Rasy presenta Memorie di una lettrice notturna mercoledì 21 ottobre, alle ore 17,30, presso la Biblioteca delle Oblate, nell'ambito del ciclo di incontri "Leggere per non dimenticare".

martedì 13 ottobre 2009

Un diamante grezzo


Vézelay-Parigi 1938-1950

Yvette Szczupak-Thomas
Ponte alle Grazie, 2009
€ 18,00

La terra. Si apre. L’erba cresce. Il profumo sale. La stella riceve… Vengo da altrove, vado altrove.

Un diamante grezzo è l’autobiografia di Yvette Szczupak-Thomas, nata in Borgogna nel 1929 e morta a Gerusalemme nel 2008, da quando lei ricorda fino alla sua partenza per Israele nel 1950.
Data a balia nel piccolo paese di Vaux, a mamma Blanche, Yvette conoscerà per la prima e unica volta nella sua vita il calore e la gioia di una famiglia. Rimasta orfana dei genitori naturali, l’Assistenza pubblica le troverà una sistemazione in una fattoria a Fougilet, “strappandola” a mamma Blanche e papà Edgar. Qui la bambina subisce le peggiori angherie: sfruttata, picchiata, malnutrita, si tiene in vita grazie agli insegnamenti di mamma Blanche. “Devi sempre decidere e agire restando fedele al sentimento che hai della tua verità. Non dimenticare mai che nessuno può sporcarti, sminuirti, umiliarti, se non tu stessa”.
In seguito a un “infortunio sul lavoro”, Yvette viene ricoverata all’ospedale. Dimessa, è tolta alla megera di Fougilet e inviata da Gustave e Fraise, in campagna a Gli Chaumots. Qui, insieme a queste persone semplici che però le vogliono molto bene, la bambina ritrova forze e serenità; siamo nel 1941, la Francia e Parigi sono occupate dai nazisti.
Un giorno del 1942 Yvette viene notata da una coppia di parigini, che, in vacanza nelle vicinanze della fattoria, acquistano da mamma Fraise latte e altri generi alimentari. Si tratta di Christian e Yvonne Zervos, che, osservandola per caso disegnare, intravedono in lei “un diamante grezzo” e ne chiedono l’adozione. Yvette si trasferisce a Parigi con la coppia, che la introduce nel circolo di artisti e intellettuali cui fanno capo Pablo Picasso, Georges Braque, Paul Eluard e René Char. Zervos è infatti affermato collezionista d’arte e, dal 1926, editore della rivista Cahiers d’Art. Yvette, che finalmente può studiare e disegnare, apprezzata per la sua intelligenza e il suo talento, non trova la pace di cui ha bisogno. In questo mondo turbolento, dove i rapporti sono all’insegna dell’ambiguità e della gelosia, non potrà smettere di difendersi.
Nel 1949, gli Zervos le permettono di fare un viaggio in Israele insieme a un loro conoscente, Sacha Szczupak. Durante quel viaggio, a Gerusalemme, Yvette sentirà che lì è il suo “altrove”, che finalmente lo ha trovato e che non dovrà cercare più. Fa ritorno a Parigi, ma nel marzo 1954 lascia definitivamente la Francia, aiutata dalla figlia di Marc Chagall, Ida. Sposerà con Sacha Szczupak e avrà un figlio, Ariel. Il suo certificato di conversione reca il numero 6 dello Stato di Israele.

marinella m.

Vi perdono




Angela Del Fabbro

Einaudi 2009
€ 16,00




Le agavi... prendono vigore, non so come, dalla salsedine e dalla sabbia. Vivono per venti, trent'anni così, semplicemente offrendosi alla brutalità del mare, poi fioriscono, una sola volta, e muoiono. È il loro stesso fiore che le uccide. Un lungo stelo fiorifero si sviluppa in pochi giorni dal centro esatto della pianta, raggiunge un'altezza di dieci metri, libera i suoi grandi fiori verdi e nel giro di qualche ora le foglie cominciano a marcire... pali della luce conficcate nelle agavi morte... nuove vite nate da altrettanti sacrifici. Nuove piante suicide.


La protagonista del romanzo si chiama Miele e aiuta i malati terminali sofferenti che si rivolgono a lei a spegnersi dolcemente. È un romanzo coinvolgente che tiene sospesi fino alla fine per una vicenda imprevedibile che capita alla protagonista sconvolgendone il lavoro, che prima per lei aveva un senso e poi non più. Anche chi legge rimane con numerosi interrogativi a cui non è possibile dare univoche e facili risposte.

mm

domenica 11 ottobre 2009

La prima mano





La prima mano


Rizzoli 2009
€ 17,00



Sono tre le mani. La prima è la più bella e si è intrecciata alla mia, calda, forte. La tenevo stretta per interi pomeriggi mentre ci guardavamo negli occhi, e ancora mentre ci baciavamo nella stanzetta laterale del Bar delle 9 Muse… La seconda colpiva invece per la dimensione quasi femminile delle dita, eppure era una mano abile nell’avvitare, segare, battere chiodi… La terza è una mano fragile e caparbiamente generosa, la mano di un antico guerriero che possiede ancora il ricordo delle battaglie combattute…

Ma ho dimenticato una mano, la prima in assoluto. La tua, papà ... una mano forte che contrastava con la tua apparente fragilità, una mano che sembrava pronta a salvarti da tutti i pericoli del mondo.


Rosetta Loy presenta La prima mano mercoledì 14 ottobre, alle ore 17,30, presso la Biblioteca delle Oblate, nell'ambito del ciclo di incontri "Leggere per non dimenticare".

sabato 10 ottobre 2009

Leggere e scrivere come cura di sé

Riprende lunedì 12 e venerdì 16 ottobre 2009, presso la Libreria delle donne, il corso di lettura, scrittura e counseling letterario in risposta al disagio esistenziale LETTURA E SCRITTURA COME CURA DI SÉ.
Il corso, condotto da Maria Letizia Grossi, si articolerà in 6 incontri settimanali pomeridiani, a lunedì o venerdì alterni, a scelta dei partecipanti, dalle h. 17,15 alle 19,15.
Ci vedremo il 12 – 16 – 26 ottobre, il 6 – 9 – 13 – 23 e 27 novembre, il 14 e 18 dicembre 2009, l’11 e 15 gennaio 2010.

Info e iscrizioni:
055 0515228 e 0349 1864454
e-mail: marialetitizia@infstudio.it

mercoledì 7 ottobre 2009

L'arte della gioia


Goliarda Sapienza

Einaudi Tascabili 2009
€ 14,50


Ecco come comincia la divisione. Secondo loro Bambolina, a soli 5 anni, dovrebbe già muoversi diversamente, stare composta, gli occhi bassi, per coltivare in sé la donna di domani. Come in convento, leggi, prigioni, storia edificata dagli uomini. Ma è la donna che ha accettato di tenere le chiavi, guardiana inflessibile dei tempi dell’uomo. In convento Modesta odiò le sue carceriere con odio di schiava, odio umiliante ma necessario. Oggi è con distacco e sicurezza che difende se stessa, il suo passato, una figlia che col tempo potrebbe nascerle…

Modesta, siciliana come l’autrice del romanzo che l’ha creata, Goliarda Sapienza, riesce a riscattarsi dalle proprie origini di miseria e disperazione entrando a far parte di una famiglia nobile in modo naturale e al tempo stesso spregiudicato.
Seguendo le vicende di questa ragazzina anticonformista che si fa donna pronta a rinascere ogni volta che la vita lo richieda, compiamo un viaggio immaginario nella Sicilia del primo Novecento, dove arrivano solo gli echi delle due grandi guerre, delle lotte comuniste, delle scoperte psicanalitiche d’oltralpe; Modesta diventa ai nostri occhi una paladina dell’eterna battaglia della donna contro gli stereotipi maschilisti, e ci colpisce la naturalezza con cui questo personaggio antico ma eterno, persegue la propria felicità assecondando sempre i propri istinti, a tratti provocatoriamente animaleschi, senza mai rinunciare alla propria libertà sessuale.

C.L.

sabato 3 ottobre 2009

Ancora dalla parte delle bambine




Loredana Lipperini


Feltrinelli 2007
€ 15,00




Quali sono i modelli delle “nuove” bambine? Che cosa sognano di essere? Madri? Ballerine? Estetiste? Mogli di calciatori? Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. La moda le vuole in minigonna e tanga. Le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni: diventare ballerine, estetiste, infermiere, madri. Questo è il mondo delle nuove bambine.

Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l’educazione sociale e culturale all’inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all’ingresso nella vita scolastica. Le cose non sono cambiate, anche se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria. Nessuno, è vero, impone più il grembiulino rosa alle bambine dell’asilo, ma in tutti i toni del rosa è dipinto il mondo di Barbie e delle sue molte sorelle. Libri, film e cartoni propongono, certo, più personaggi femminili di un tempo: ma confinandoli nell’antico stereotipo della fata e della strega.

Calvina

martedì 29 settembre 2009

Il giardino come spazio interiore




Ruth Amman


Bollati Boringhieri 2008
€ 19,00




Questo libro è per tutte. Per quelle di noi che hanno un fazzoletto di terra e per quelle che non ce l’hanno, perché tutte abbiamo il nostro giardino interiore, da coltivare e curare. Ciò che trasforma un lembo di terra in un giardino è l’impegno costante, la fatica, la passione di chi se ne prende cura. Come avere un giardino, o delle cassette sul terrazzo, o anche un solo vaso sul davanzale della finestra, ci dimostra ogni giorno che le piante, per vivere e crescere, hanno bisogno di essere accudite, così anche il nostro giardino interiore ha bisogno di acqua, di nutrimento, vive dell’amore che dobbiamo avere per noi stesse.
In giardino impariamo a seguire il ritmo delle stagioni, e che ognuna di esse è bella e necessaria. Sappiamo che anche nel silenzio e nel freddo dell’inverno la natura non muore; sotto la terra scura i semi che abbiamo piantato in autunno attendono e in primavera sbocceranno. Lo stesso dovrebbe accadere nel giardino dell’anima, dove ciò che dovremmo imparare ad apprezzare sono tutte le stagioni della nostra vita.
Coltivare i nostri giardini ci regalerà colori, profumi, sensazioni, emozioni, ma anche quiete, riposo, tranquillità.
Ogni giardino è recintato. La recinzione delimita uno spazio che è nostro, che nessuno può invadere o deturpare e che non può, però, farci prigioniere. Ogni giardino ha anche una porta d’accesso: da lì usciremo quando ne avremo desiderio, da lì faremo entrare quelli che amiamo.
Ruth Amman, architetto e psicoanalista junghiana, scrive tutto questo e molto altro, con la soavità ed il trasporto di chi ama la terra ed i suoi doni, le persone e le loro storie.
Un libro da leggere, dove ognuna troverà un piccolo seme da piantare e far germogliare.

marinella m.

domenica 27 settembre 2009

Streghe



La riscossa delle donne d’Italia


Lilli Gruber

Rizzoli 2009
€ 10,80



L’esplorazione di questi ultimi anni è stata appassionante e ho cercato di condividerla con i miei lettori. Nelle strade di Baghdad o nei bazar di Teheran. Nelle sale riunioni del Parlamento europeo o nei pub di Londra. Nei campus americani o nelle università di Ryad. Nelle chiese o nelle moschee. Dappertutto, ho incontrato una metà dell’umanità troppo spesso trascurata: le donne. E sono loro che oggi mi riportano all’Italia. Per rispondere alla domanda “dove siamo finite?” voglio andare a trovare le combattenti di ieri e di oggi. Politiche e imprenditrici, avvocate e intellettuali, e naturalmente anche madri e figlie. Per costruire strategie comuni c’è bisogno di contarsi e incontrarsi, di mettere in comune le idee, di tessere una rete femminile di scambio, dialogo, progetto. Vittime o vincenti, sottomesse o guerrigliere, le donne non possono essere ignorate né ignorarsi tra loro. Questo libro nasce per parlare di loro, e con loro.


Queste le parole introduttive del libro-reportage di Lilli Gruber, dedicato alle donne di oggi e di ieri, a quelle che nel Cinquecento pagavano la propria libertà con la morte sul rogo, come alle femministe che trent’anni fa lottarono per reclamare parità, divorzio, aborto.
Le donne in Italia sono ancora vittime di discriminazione (solo il 46,3% lavora, guadagnando meno di un maschio di pari grado, e quasi sempre non ha le stesse opportunità di carriera), perciò la Gruber intervista alcune donne che sono riuscite ad emergere, per farne conoscere il percorso di emancipazione, i sacrifici e i trionfi (da Rita Levi-Montalcini a Gianna Nannini, a Rossana Rossanda a Luciana Littizzetto a Vittoria Franco), ma anche donne comuni, camioniste, avvocate, donne quotidianamente impegnate nell’eroico, spesso solitario, compito di conciliare lavoro e famiglia. Non manca il punto di vista degli uomini: tra gli intervistati Camillo Ruini, Silvio Berlusconi, Walter Veltroni, Giuliano Ferrara, Massimo D’Alema.
Per chiudere il cerchio e magari cercare consigli ed esempi da seguire, la Gruber si spinge in diversi Paesi europei, tra cui Spagna e Olanda, per incontrare donne potenti e anticonvenzionali (dalla vicepremier spagnola alla prima regista porno inglese).
Le pagine di questo libro, che si legge con passione per la scrittura ironica e sapiente della sua autrice, fanno riflettere sulla nostra condizione di donne in questo secolo e, in particolare nel Bel Paese, dando una bella scossa, e al tempo stesso una speranza, a tutte le donne stanche e sfiduciate. Diventa necessario ricostruire una rete femminile oggi in parte sommersa: donne con diverse fedi politiche, credi religiosi, professioni, vite, devono tornare a parlarsi di quello che veramente serve a tutte quante.

C.L.

giovedì 24 settembre 2009

L’economia delle cose



Elena Varvello


Fandango Tascabili 2008
€ 8,00





Mi sono chiesto dove fosse mia madre, se stesse dormendo o se ne fosse andata davvero, lei sola, se fosse per quello che mio padre era sveglio nel cuore della notte e stava fumando. Se le cose che si erano detti prima l’avessero fatta scappare via. Improvvisamente, ho valutato la possibilità d’essere rimasto solo con mio padre, in quella casa. Era una cosa che non avevo mai preso in considerazione. Lui e io, da soli. Sarebbe stato come una specie di errore nell’economia delle cose, come se il mondo, tutt’a un tratto, avesse preso a girare al contrario
.

Elena Varvello, giovane scrittrice e poetessa torinese, racchiude in un libercolo poco più grande di una mano L’economia delle cose. Una madre assiste impotente all’ultima corsa del bob su cui è seduto il figlio; una donna racconta al proprio bambino d’aver udito molti anni prima la voce di Dio; un’altra, in una realtà sospesa tra ricordo e sogno, vede nel presente la propria famiglia violata dall’intrusione di estranei in una notte d’inverno. Nove vite scompaginate dall’imprevisto e legate in modo indissolubile dall’amore, sfondo che prende di volta in volta sembianze diverse, che si trasforma fino a diventare un fatto di ostinazione, come la fede. Un punto di vista, come quello di chi vede forme di animali nelle nuvole. Il lettore si sente trascinato alla scoperta di ogni singolo racconto che rappresenta nella sua assolutezza un piccolo tassello nel complesso disegno della vita.

C.Q.

martedì 22 settembre 2009

Zofia Nalkowska




Senza dimenticare nulla


l'ancora del mediterraneo 2006
€ 10,00




Gli otto racconti di Zofia Nalkowska (1884-1954), pubblicati in Polonia nel 1946, sono stati adottati nelle scuole polacche come testi che narrano episodi realmente accaduti nei campi di concentramento nazisti. Il valore letterario è dato dalla forma di scrittura scarna, essenziale, che turba per la capacità di descrivere l'orrore di ciò che è successo e che può sempre ripetersi.
Furono uomini quelli che ad altri uomini riservarono questo destino.
Dopo la guerra, Zofia Nalkowska partecipò ai lavori della Commissione d'inchiesta sui crimini nazisti in Polonia e su alcuni racconti dei testimoni oculari ha costruito questa raccolta, che rappresenta uno dei vertici della letteratura sulla shoah.

mm

domenica 20 settembre 2009

Malalai Joya a Firenze



A pochi giorni dalle elezioni presidenziali afghane e dal tragico attentato ai militari italiani, è a Firenze Malalai Joya, esponente dell’OPAWC, ex-parlamentare afghana, simbolo della lotta per le donne e per i diritti civili in Afghanistan


martedì 22 settembre 2009, ore 21.00
Chiesa San Carlo dei Barnabiti, via Sant’Agostino 23r, Firenze

Partecipano Fabio Laurenzi, Presidente di COSPE, e Debora Picchi, CISDA (Coordimento italiano sostegno donne afghane)
A seguire il film Enemies of happiness di Eva Mulvad


venerdì 25 settembre 2009, ore 17.00
Consiglio regionale della Toscana, Via Cavour 4, Firenze, Sala Gigli

Partecipano Giuliana Sgrena, giornalista e scrittrice, già inviata del Manifesto in Afghanistan, Alessia Petraglia, Capogruppo di Sinistra Democratica, Bruna Giovannini, Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, Monica Sgherri, Capogruppo di Rifondazione Comunista

giovedì 17 settembre 2009

Carol Ann Duffy



La moglie del mondo


a cura di Giorgia Sensi e Andrea Sirotti

Le lettere 2002, 2008
€ 14,00



Went to the Zoo.

I said to Him —

Something about that Chimpanzee over there reminds me of you.


Siamo andati allo zoo.

Gli ho detto —

C’è qualcosa in quello scimpanzé che mi fa pensare a te.


Così la signora Darwin liquida il suo famoso marito, nel più breve dei dramatic monologues che compongono La moglie del mondo (The World's Wife, 1999). Mrs Darwin è una delle trenta donne a cui Carol Ann Duffy (Glasgow 1955) dà la parola in questa straordinaria raccolta – donne la cui identità è stata definita esclusivamente in relazione a quella di un uomo e finalmente possono dire la loro. Sono figure della storia, come la moglie di Pilato, Anne Hathaway o Frau Freud; del mito, come Penelope, Circe, Euridice o la moglie del diavolo; della fantasia, come Queen Kong o Mrs Beast.
Come segnalano i curatori nell'Introduzione, Duffy riesce a dare a ciascuna narratrice un suo linguaggio e un suo stile, con il risultato che la raccolta è tematicamente omogenea e allo stesso tempo incredibilmente varia.

a.bu.

mercoledì 16 settembre 2009

Elizabeth Strout




Olive Kitteridge


Fazi 2009
€ 18,500




In un angolo del continente nordamericano c’è Crosby, nel Maine: un luogo senza importanza che tuttavia, grazie alla sottile lama dello sguardo della Strout, diviene lo specchio di un mondo più ampio. Perché in questo piccolo villaggio affacciato sull’Oceano Atlantico c’è una donna che regge i fili delle storie, e delle vite, di tutti i suoi concittadini. È Olive Kitteridge, un’insegnante in pensione che, con implacabile intelligenza critica, osserva i segni del tempo moltiplicarsi intorno a lei, tanto che poco o nulla le sfugge dell’animo di chi le sta accanto: un vecchio studente che ha smarrito il desiderio di vivere; Christopher, il figlio, tirannizzato dalla sua sensibilità spietata; un marito, Henry, che nella sua stessa fedeltà al matrimonio scopre una benedizione, e una croce. E ancora, le due sorelle Julie e Winnie: la prima, abbandonata sull’altare ma non rassegnata a una vita di rinuncia, sul punto di fuggire ricorderà le parole illuminanti della sua ex insegnante: «Non abbiate paura della vostra fame. Se ne avrete paura, sarete soltanto degli sciocchi qualsiasi». Con dolore, e con disarmante onestà, in Olive Kitteridge si accampano i vari accenti e declinazioni della condizione umana – e i conflitti necessari per fronteggiarli entrambi. E il fragile, sottile miracolo di un’altissima pagina di storia della letteratura, regalataci da una delle protagoniste della narrativa americana contemporanea, vincitrice, grazie a questo “romanzo in racconti”, del Premio Pulitzer 2009.

Calvina

domenica 13 settembre 2009

Le donne di mio padre




Savyon Liebrecht

e/o 2008

€ 18,00



Quanto lontano si può andare, quanto indietro si deve tornare per ritrovare di noi ciò che intravediamo mancarci, ma che non riusciamo a comprendere?
Meir, scrittore trentenne, è informato dalla madre che suo padre Aharon Rosenberg, che egli aveva creduto morto da ventitré anni, è invece vivo. La notizia, che coglie Meir nel bel mezzo di una crisi creativa, riporta alla luce, lentamente ma inesorabilmente, la sua infanzia, restituendo all’uomo che è oggi, il bambino che è stato. Con il riaffiorare dei ricordi il dolore e la rabbia tornano, ma si sciolgono e Meir può ricominciare a scrivere.
“Sistemò la sedia esattamente al centro del cono di luce e si sentì montare dentro una sensazione di calore, di voglia di vivere, che era al tempo stesso tranquilla, limpida, consapevole della propria forza; gli pulsava nelle vene come sangue nuovo, gli infondeva coraggio, fluiva verso la sua mano e la spingeva a correre sul foglio, riga dopo riga”.
Savyon Liebrecht narra una storia appassionata, alla fine della quale possiamo dire che sì, è doloroso ma necessario ritornare là da dove siamo partiti.

marinella m.

giovedì 10 settembre 2009

Memo

Solo per ricordare che da lunedì 14 la libreria riapre, con i soli orari:

lunedì dalle 15.30 alle 19.30, da martedì a venerdì dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30.

Vi aspettiamo!

domenica 16 agosto 2009

Vacanze


Come le più acute e i più acuti avranno già intuito il blog è andato in vacanza. Vi salutiamo e vi auguriamo letture rigeneranti ovunque sarete: sotto un ombrellone, all’ombra di una quercia, in cima a una montagna, nel mezzo di un deserto, in un ufficio ad aria condizionata, in piedi in un treno affollato, in ciabatte nel balcone di casa vostra, distesi sull’erba di un aiuola cittadina o in un campo di grano a perdita d’occhio, ricordate che un buon libro sa adattarsi a qualunque contesto.
Ci ritroviamo a settembre.

lunedì 27 luglio 2009

La capanna sul fiume



Maggie Makepeace


La Tartaruga 2009

€ 17,50




Ma la loro era sempre stata una relazione del tutto platonica, basata sulla compagnia, la fiducia e l'aiuto reciproci, oltre che su una fondata e incrollabile diffidenza nei confronti degli uomini. Pamela era la padrona di casa e un’eclettica benefattrice. Vinny andava al lavoro e partecipava alle spese, cucinava e curava il giardino e si occupava di tutto ciò che di pratico era necessario risolvere in modo da ripagare il suo debito di gratitudine. All’inizio Vinny non ci aveva fatto caso, non si era risentita nemmeno di tanta disparità. Era ebbra di attenzioni, ammaliata da tanta approvazione.Ma erano altri tempi.


Dell’autrice di Troppo tardi tesoro, La Tartaruga (1996, 2002, 2008), un altro romanzo tradotto in italiano che può rallegrare il periodo estivo e alleggerire la calura (è ambientato nella piovosa Inghilterra).
Il ménage delle amiche è sconvolto dall'apparire di Jonathan, ragazzo bizzarro e solitario che vive appartato in una capanna sul fiume per scrivere un libro sull’argomento che più di tutto l’appassiona nella vita: l’acqua. Come è nel suo stile, Makepeace tratteggia con ironia le ansie, le angosce e le ossessioni dei personaggi che descrive e il romanzo ci riserva un finale lieto e rassicurante.

mm

venerdì 24 luglio 2009

L’Harem e l’Occidente




Fatema Mernissi

Giunti 2000

€12,50



Gli occidentali si sono impadroniti dell'immagine di donna prigioniera e voluttuosamente in attesa del califfo-uomo. E soprattutto passiva. Tutto il contrario di quello che avveniva realmente negli harem, dove le schiave sapevano cantare, ballare, recitare versi. Più erano colte, più avevano la possibilità di diventare le favorite del sultano. Inoltre l'harem non ha nulla a che vedere con il piacere come si pensa in Occidente…

In questi tempi di deriva maschilista, mi piace segnalare un libro divertente e intelligente, pubblicato alcuni anni fa dalla sociologa maghrebina Fatema Mernissi sul tema dell’harem. Fatema ribalta provocatoriamente la condizione del concubinaggio secondo lo stereotipo vagheggiato dall'immaginario degli uomini occidentali – nella letteratura e nella pittura – restituendoci l’immagine dell'harem come di un luogo in cui una donna sapeva mantenere la propria dignità e accrescere la propria personalità.
Fatema riscatta quindi la donna musulmana dalla sua condizione di passività, confrontandola con quella occidentale, che è costretta a vivere un altro tipo di harem, una prigione non fisica ma mentale: l’ossessione per il culto della bellezza e della gioventù. Per non restare invisibile la donna occidentale deve sottostare ai canoni di bellezza stabiliti dagli uomini, dall’industria della moda, deve entrare nella taglia 42, restare giovane nonostante il passare del tempo, esibire un seno prorompente, labbra esplosive, una pelle da eterna adolescente.
Con grande humour, Fatema stravolge i pregiudizi tra uomini e donne, tra occidente e oriente, e ci fa riflettere sul rapporto che noi donne abbiamo col nostro corpo.

C.L.

martedì 21 luglio 2009

La casa della nostalgia


Anna Mitgutsch


La Giuntina 2009


€ 16,00



“Fin da quando Max poteva ricordare, la foto era sempre stata sul comò”. La fotografia è quella della casa, in una cittadina austriaca, della giovinezza della madre di Max, Mira, e della sua famiglia. Tempi bui si annunciano per gli ebrei in Europa, Mira con i figli ed il marito si imbarca per l’America, ma mai si adatterà alla nuova vita: una nostalgia struggente per l’Europa la accompagnerà per tutta la vita, e ne farà una donna melanconica e infelice. Tocca a Max, che pure ama New York dove vive e lavora, realizzare il sogno di sua madre, quello di tornare un giorno nella casa della foto.
Donne e uomini sradicati, identità divise, quando non annientate, intere comunità sparite, con la loro gente ma anche con la loro storia e la loro cultura. Anche questo ha prodotto il nazismo.

marinella m.

domenica 19 luglio 2009

Il trentesimo anno




Ingeborg Bachmann

Adelphi 2006

€ 9,50




Di uno che entra nel suo trentesimo anno non si smetterà di dire che è giovane. … Mai, neanche per un attimo, aveva temuto che il sipario potesse alzarsi come ora sul suo trentesimo anno, che toccasse a lui pronunciare la battuta, che un giorno avrebbe dovuto dimostrare ciò che realmente era capace di pensare e di fare, e confessare di che cosa gli importasse davvero. Non aveva mai pensato che di mille e una possibilità forse già mille erano ormai sfumate e perdute – oppure che sarebbe stato costretto a perderle perché una sola era la sua.


Sette racconti brevi, una sequenza di personaggi e vite tormentate e se stessa. Il linguaggio suggestivo rivela pura poesia in prosa. Le limpide giornate di quando si è bambini, l’esortazione a entrare nella vita. L’arrivo non preannunciato dei trent’anni, l’inizio dei tormenti e la ricerca di fughe impossibili. L’orrore per un figlio, fiduciosamente messo al mondo, perché simile agli uomini in generale. L’addio di Ondina con il suo amore rabbioso e assoluto per tutti gli uomini. Un mondo doloroso, massacrante. Tutti i protagonisti hanno bisogno di dare un senso alla propria esistenza dubbiosa, di una verità di cui nessuno sogna, che nessuno vuole. Un’esistenza continuamente protesa verso una catastrofe, all’ombra di una partenza verso l’assoluto, la fine.
a.t.