Kateřina Tučková
Nikita, 2011
€ 14,50
“
Sarà tutto diverso e nessuno sarà felice come prima” aveva detto la mamma di Gerta quando, l’estate di San Martino del 1939, la ragazza rientrando da scuola aveva raccontato che il corso d’arte era stato sospeso e l’insegnante, il signor Kemta, era sparito.
Alla fine della seconda guerra mondiale, dalla Repubblica Ceca vengono espulsi tutti i cittadini tedeschi. Nella notte tra il 30 e il 31 maggio 1945 migliaia di tedeschi sono deportati da Brno verso il confine austriaco; una marcia estenuante, alla quale partecipano vecchi, donne e bambini.
Tra loro Gerta Schnirch, di madre ceca e padre tedesco, con la sua bambina di sei mesi.
Scampata miracolosamente alle sofferenze patite e alle violenze subite durante il trasferimento, è avviata, insieme ad altre donne anche loro sopravvissute a quello sfacelo, ai lavori forzati in una fattoria. Circondate dal sospetto e dal disprezzo dei contadini, il piccolo gruppo di donne continuerà a vivere grazie al buon cuore della massaia e al reciproco aiuto.
Dopo alcuni mesi Gerta ottiene il permesso di tornare a Brno. Qui lavora come operaia e vive l’unico breve periodo di serenità insieme alla figlia Barbora e a Karel, il vecchio amore di gioventù che ora, nella sua qualità di segretario del partito, aveva ottenuto di riportarla in città.
Ma anche Karel scompare nel nulla, quando inizia a indagare su quella notte di maggio del 1945.
Straniera nella sua città e nella sua terra, Gerta, incapace di amare anche sua figlia, vivrà isolata per il resto della sua vita.
Il 30 maggio del 2000, nel cinquantesimo anniversario della deportazione, sua nipote Blanicka, che fa parte dell’associazione “Giovani per la comprensione interculturale”, chiederà alla municipalità di Brno le pubbliche scuse per la violenta espulsione dei tedeschi dalla città.
Una fiamma si riaccende nel cuore di Gerta, ma la fine è vicina ed è di Barbora la riflessione più amara: “
E non potei fare a meno di pensare che, se non si contavano quei due o tre anni trascorsi insieme allo zio Karel, la vita della mamma fosse stata del tutto vuota, vuota e inutile”.
Kateřina Tučková è nata a Brno nel 1980; è scrittrice e saggista.
Nel 2010
L’espulsione di Gerta Schnirch ha vinto il premio Magnesia Litera della Repubblica Ceca.
marinella m.