giovedì 14 marzo 2013

Domenica 17 marzo in libreria



Luoghi e memorie di Firenze

Dalle monache alle anglobecere: Borgo Pinti, il Cimitero degli Inglesi e la Firenze che fu.

 
Conferenza di Elena Giannarelli, con proiezione di materiale iconografico.
Introduce Milly Mazzei.

Domenica 17 marzo, 17:00
Libreria delle Donne
Via Fiesolana 2/b - Firenze

Iniziativa organizzata da La Cooperativa delle Donne
in collaborazione con Associazione Fiesolana 2b

Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria.
Per i soci Coop sconto su tutte le pubblicazioni presenti in libreria.

Info e prenotazioni
055 5001495 info@ttctoscana.com.
Orario del servizio prenotazioni
dal lunedì al venerdì
ore 9-17 (attivo anche sabato 16 marzo)


domenica 10 marzo 2013

Il diario di Lena





Lena Muchina
Mondadori 2013
€ 16,50





La Germania nazista invase l’Unione Sovietica il 22 giugno 1941.
Di lì a pochi mesi, l’8 settembre, le armate tedesche dettero inizio all’assedio di Leningrado, che si concluse il 27 gennaio 1944 con la sconfitta delle forze d’invasione e la liberazione della città.
Tutte le vie di rifornimento furono bloccate, rimase aperto solo un piccolo corridoio verso il lago Ladoga che prese il nome di Strada della Vita.
Per la popolazione il momento più tragico dell’assedio fu l’inverno 1941-1942. Solo da gennaio ad aprile del 1942 morirono, per la fame, il freddo e gli attacchi dell’aviazione tedesca, 378.795 persone.
Il diario di Lena Muchina, che allora aveva sedici anni, costituisce una testimonianza unica della tragedia che fu l’assedio per la città di Leningrado.
La ragazza registra, con il linguaggio limpido proprio della sua età, l’assillante e disperata ricerca di cibo, i morti ammassati per le strade, gli attacchi tedeschi,  ma scrive anche della sua fiducia nei soldati dell’Armata Rossa, della tristezza che in certi giorni l’assale e della gioia per l’arrivo della primavera, della speranza di essere evacuata e raggiungere dei suoi parenti a Go’rkij, della sua volontà di sopravvivere e del suo desiderio di vivere.

10 gennaio
… Zia Sasa le ha fatto assaggiare [alla mamma] una gelatina che ha preparato con la colla da falegname di prima scelta, e poi le ha regalato una tavoletta di questa colla perché la assaggiassimo anche noi … È piaciuta molto a tutt’e due.

20 gennaio
Non avevo mai immaginato che il freddo potesse esercitare sull’essere umano un potere così letale. Adesso, per esempio, sto in piedi e scrivo con le mani congelate, tracciando lentamente una lettera dopo l’altra. Potrei anche sedermi, ma la sola idea di fare un movimento mi affatica. Sarà un mese che ho i piedi congelati.

29 gennaio
Non so se ce la faremo a sopravvivere. La mia mammina è uscita distrutta da queste giornate tremende. Si è indebolita parecchio, ma lo spirito è forte. Vuole vivere e vivrà, ne sono certa.

8 febbraio
Ieri mattina la mamma è morta. Sono rimasta sola.

25 maggio
Tutto intorno è verde, gli uccellini svolazzano irrequieti, costruiscono i loro piccoli nidi, i bambini corrono e schiamazzano. Che meraviglia!



Lena Muchina ha iniziato il suo diario il 22 maggio 1941 e lo ha terminato il 25 maggio 1942. Sopravvissuta alla guerra, è morta a Mosca nel 1991 a 65 anni senza riuscire a realizzare il suo più grande desiderio, quello di diventare scrittrice.
Il manoscritto è stato ritrovato, negli Archivi di Stato dell’Unione Sovietica, da uno storico dell’Università di San Pietroburgo che ne ha curato la pubblicazione. In Russia è uscito nel 2011.

marinella m.

mercoledì 6 marzo 2013

8 marzo e dintorni



Venerdì 8 marzo, dalle ore 16,00, alla Libreria delle donne di Firenze, inaguruazione della mostra fotografica #shebooks, libri d'autrice.
In programma la premiazione dei primi classificati al challenge promosso da Instagramers Firenze, Associazione Fiesolana 2b e Libreria delle donne di Firenze; in chiusura un piccolo rinfresco.
 
Qui il calendario delle tante iniziative di "Marzo 2013. Un mese per le donne".




domenica 24 febbraio 2013

È stato così




Natalia Ginzburg
Einaudi 2010
€ 11,00
   

 


…Ma io a un tratto gli ho detto ogni cosa, gli ho detto come l’aspettavo sempre nella mia stanza della pensione e gli ho detto come mi tormentavo da sola e non riuscivo più a trovare gli errori nei temi e diventavo idiota a poco a poco, e lo amavo. Mi  son voltata a guardarlo dopo che avevo parlato e ho visto la sua faccia spaventata e triste. E ho capito che lui non mi amava...

Cosa faresti se tuo marito non ti amasse? E se ti tradisse? La moglie di Alberto lo accetta. Che cosa avrebbe dovuto fare? Lui era suo marito e lei lo amava. Loro vivono insieme, mangiano insieme, lui va a lavorare e lei lo aspetta. A volto lui usciva o faceva piccoli viaggi, mentendole spudoratamente. Dopo un anno arriva una figlia e per la prima volta lei è davvero felice. Si concentra sulla bambina, la ama, la protegge e si accorge che non ha bisogno di lui. Quando lui fa le valigie, lei non dice niente. Lo accetta. Cosa avrebbe dovuto fare? Ma poi succede una tragedia: la piccola si ammala e muore. Alberto si prende cura della moglie distrutta e l’amore per lui riaffiora. Lui era suo marito e lei lo amava. Quando lei piano piano si riprende, lui ricomincia a uscire. Amava un’altra, la tradiva e lei lo sapeva. Che cosa avrebbe dovuto fare? Ma è stufa di chiederselo, così prende la rivoltella dal cassetto e gli spara negli occhi.

Con È stato così Natalia Ginzburg ci regala un romanzo travolgente sull’amore. Un amore non ricambiato, malinconico, doloroso e disperato.

manu