Felicità della politica/Politica della felicità
La commissione Scuola Estiva SIS 2015 è lieta di presentare il programma della nuova edizione della Scuola Estiva della Società Italiana delle Storiche, che si svolgerà dal 26 al 30 agosto 2015 presso il Centro Studi Cisl (Via della Piazzola 71) a Firenze.
Le iscrizioni sono aperte sino al 31 Luglio 2015.
Scarica il programma e la locandina della scuola
Il tema della nuova edizione
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 12 luglio 2012 (risoluzione 66/281) ha proclamato il 20 marzo giornata internazionale della felicità, riconoscendo la felicità e il benessere come «fini e aspirazioni universali della vita degli esseri umani nel mondo» e pertanto da promuovere come obiettivi fondamentali di politica pubblica. Ma cos'è la felicità? Felicità e benessere possono essere considerati sinonimi? Come siamo arrivati ad accettare nel discorso pubblico l'idea che la felicità sia qualcosa di universalmente desiderato da ogni essere umano? Che rapporto sussiste tra felicità privata e felicità pubblica?
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 12 luglio 2012 (risoluzione 66/281) ha proclamato il 20 marzo giornata internazionale della felicità, riconoscendo la felicità e il benessere come «fini e aspirazioni universali della vita degli esseri umani nel mondo» e pertanto da promuovere come obiettivi fondamentali di politica pubblica. Ma cos'è la felicità? Felicità e benessere possono essere considerati sinonimi? Come siamo arrivati ad accettare nel discorso pubblico l'idea che la felicità sia qualcosa di universalmente desiderato da ogni essere umano? Che rapporto sussiste tra felicità privata e felicità pubblica?
La “ricerca della felicità” compariva
già nella Dichiarazione di indipendenza americana del 1776 come parte
dei diritti naturali dell’individuo, inaugurando un percorso,
travagliato e segnato da profonde contraddizioni, per l’acquisizione di
spazi di libertà e di democrazia percepiti da uomini e donne anche come
espressione di una felicità della politica, intesa come trasformazione
individuale e collettiva e come ricerca dell’utopia.
In una prospettiva storica,
individueremo alcuni momenti e contesti geopolitici in cui il nesso tra
politica e felicità (ma anche infelicità) ha segnato o segna ancora le
vite delle donne, le loro aspettative, i loro desideri. In Italia il
Risorgimento e gli anni del femminismo sono significativi dei modi
diversi e anche divergenti con cui le donne vissero il nesso tra
politica e felicità. La partecipazione femminile è sempre stata
caratterizzata da forti emozioni politiche, in cui la gioia poteva
nascere anche dal sacrificio in vista della lotta per un obiettivo
comune, della speranza di poter partecipare alla costruzione di un mondo
migliore. Quella stessa speranza ha mobilitato le energie delle donne
indiane in importanti battaglie ambientaliste, nella convinzione che non
si dia benessere individuale laddove lo sviluppo è costruito attraverso
processi di spoliazione, senza alcuna considerazione per le esigenze
della riproduzione sociale e senza rispetto per l'ambiente.
A partire da Amartya Sen e da Martha
Nussbaum, ci interrogheremo su un'idea di sviluppo in termini non
meramente economici, ma che considerino come sua parte integrante anche
il benessere sociale e ambientale.
L'industria della felicità, che punta in
chiave neoliberista sul nostro capitale umano e vede le donne come
consumatrici e utenti, guarda alla felicità privata e al benessere
individuale. Audre Lorde ci aiuterà a riflettere su quanto costa
adeguarsi a questo ideale di felicità quando si appartiene a una
minoranza, quando i modelli dominanti appaiono oppressivi – come lo sono
ancora in molti casi per le donne.
E ancora: quale ruolo ha il lavoro, al
quale una parte del femminismo ha affidato un ruolo fondamentale
nell'emancipazione e inclusione femminile, nella ricerca di felicità
delle donne? Un approccio giuslavorista ci consentirà di delineare le
possibili strategie di resistenza e di opposizione alla compressione del
benessere personale e collettivo che attraversa il lavoro
contemporaneo.
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