venerdì 16 ottobre 2015

Un mondo senza noi

 

Manuela Dviri

Piemme 2015
€ 17,50






Tra Padova e Ancona, tra l'Italia e Israele, tra ricordi personali e documenti ufficiali, tra feste e lutti, Manuela Dviri narra le vicende delle famiglie dei suoi genitori prima e dopo la Vergogna, il varo e l'applicazione delle leggi razziali in Italia, e prima e dopo l'Orrore, la Shoah.
Tra la tranquillità del prima, lo smarrimento e ritrovamenti del dopo, dedica alcune pagine all'anno 1998, quello in cui perse il figlio Ioni mentre prestava servizio militare nell'esrcito israeliano.

Nell'aria c'è il profumo dei frutti dorati dell'albero di guyava che saranno maturi tra una settimana e non ho il coraggio di dire di no ad Avraham, che vuole andare a trovare Ioni  all'ombra del grande ficus, terzo nella fila di tombe militari coperte di pietra chiara del cimitero di Tel Aviv, detto anche con dolorosa ironia "la città dei ragazzi".
Seduta su un muretto penso a quel mio e suo figlio che non abbiamo più, ai grandi occhi neri e alle mani forti di Ioni. Nei rari momenti in cui mi permetto di  immergermi nel suo ricordo o nel pensiero di quello che è - e quello che avrebbe potuto essere - il dolore è quali insopportabile. Ed è solo mio, solo mio. Da non poter o voler dividere con nessuno.


Dalla morte di Ioni, Manuela Dviri, che vive a Tel Aviv ma trascorre lunghi periodi in Toscana, si impegna attivamente per la pace ed esprime il suo dissenso alla politica del governo.
La sua mobilitazione detta delle "Quattro Madri", con azioni di protesta contro la guerra in Libano in corso proprio proprio nel 1998, condurrà al ritiro dell'esercito israeliano dal territorio libanese. Venne allora indicata da un quotidiano israeliano come una delle 50 donne che hanno cambiato la storia d'Israele.
Sul fronte umanitario, ha fondato all'interno del Centro Peres per la Pace il progetto "Saving Children", che ha curato in dieci anni diecimila bambini palestinesi negli ospedali israeliani.
Ultimamente ha partecipato all'incontro in Vaticano tra Shimon Perez e Abu Mazen. Come giornalista, ha collaborato con varie testate israeliane e con il Corriere della Sera, la Gazzetta dello Sport, Gq, Traveller e Vanity Fair. È autrice di vari libri in ebraico e di un'opera teatrale portata in scena da Ottavia Piccolo.
marinella m.

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