martedì 1 dicembre 2015

NEW GEN(d)ERATION


Orgoglio e pregiudizio di genere

Chiara Lalli
Con una postfazione di Paul B. Preciado

Fandango Ebook
Data di uscita: 3 dicembre 2015
Prezzo 1,99 euro


Chi difende i diritti del bambino diverso? I diritti del ragazzino a cui piace vestirsi di rosa? Della ragazzina che sogna di sposarsi con la sua migliore amica? I diritti del bambino queer, checca, lesbo, transessuale o transgender? Chi difende i diritti del bambino a cambiar genere, se lo desidera? I diritti del bambino alla libera autodeterminazione di genere e sessualità? Chi difende i diritti dei bambini a crescere in un mondo che non violenti la sessualità né il genere?

Paul B. Preciado

Al grido “Difendiamo i nostri figli!”, un esercito di uomini e donne spaventati e agguerriti si erge a difesa della nostra presunta natura minacciata da un mostro dalle mille facce e dai mille nomi. È l’Ideologia del Gender.
“La teoria del gender è un’ideologia a sfondo utopistico basata sull’idea, già propria delle ideologie socio-comuniste e fallita miseramente, che l’eguaglianza costituisca la via maestra verso la realizzazione della felicità” (Lucetta Scaraffia,  L’Osservatore Romano), La Società italiana delle storiche aveva già risposto un anno fa alle farneticazioni sull’uso sconsiderato della categoria gender definendola non una teoria (tantomeno un’ideologia), “quanto piuttosto uno strumento concettuale per poter pensare e analizzare le realtà storico-sociali delle relazioni tra i sessi in tutta la loro complessità e articolazione: senza comportare una determinata definizione della differenza tra i sessi, la categoria consente di capire come non ci sia stato e non ci sia un solo modo di essere uomini o donne, ma una molteplicità di identità e di esperienze, varie nello spazio e nel tempo”. Nonostante ciò, gli allarmi e le paure infondate non sono diminuiti, anzi. Negli ultimi mesi abbiamo assistito a un aumento esponenziale di comunicati, iniziative, proposte di scioperi scolastici, richieste di “fare qualcosa” contro questa ideologia che ci vorrebbe tutte e tutti indifferenziati e liberi di scegliere se essere donne, uomini, trans, omo, etero, bisex, casti, indecisi o altre diavolerie che non abbiamo ancora inventato (come se ci fosse qualcosa di male, come se dovessimo obbedire ordinatamente alle Regole Universali Moralistiche decise da qualcun altro). Chiara Lalli ripercorre a ritroso la via del gender per andare a recuperare le origini di una tale confusione di termini, concetti e intenzioni. Una confusione per niente neutrale e che mira al controllo della morale, del comportamento, della sessualità, dell’educazione e dei corpi non conformi. “Sarebbe già abbastanza ingiustificabile usare fantasmi e spauracchi per limitare i diritti, soprattutto perché garantire diritti a tutti non li toglie a nessuno. Ma tutto questo rischia di diventare inutilmente crudele quando è diretto ai bambini e agli adolescenti – scenario non inverosimile se si pensa che uno dei luoghi di scontro è proprio la scuola”.

Chiara Lalli è filosofa e giornalista. I suoi ultimi libri sono Secondo le mie forze e il mio giudizio. Chi decide sul fine vita. Morire nel mondo contemporaneo (Il Saggiatore, 2014) e A. La verità, vi prego, sull’aborto (Fandango, 2013). Scrive per Il Corriere della Sera, Internazionale e Wired.