sabato 31 ottobre 2009

Némirovsky


Poco dopo il folgorante Giorno d'estate (Via del vento, € 4,00), esce per Adelphi un nuovo romanzo di Irène Némirovsky, L'affare Kurilov (€ 13,00). Sempre di Adelphi la bella biografia della scrittrice ebrea: La vita di Irène Némirovsky di Patrick Lienhardt e Olivier Philipponnat (€ 23,00).

domenica 25 ottobre 2009

Quaderno proibito




Alba de Céspedes


Net 2006
€ 8.00




Ogni volta che apro questo quaderno guardo il mio nome, scritto in prima pagina.
Mi compiaccio della mia scrittura sobria, non molto alta, piegata da un lato, che pur denunzia chiaramente la mia età. Ho quarantatré anni, sebbene, quando ci penso, non riesca a convincermene. Anche gli altri stupiscono nel vedermi accanto ai miei figli e mi fanno sempre qualche complimento che fa sorridere con impaccio Riccardo e Mirella. Comunque ho quarantatré anni e mi pare vergognoso ricorrere a puerili sotterfugi per scrivere in un quaderno. Perciò è assolutamente necessario che confessi a Michele e ai ragazzi l’esistenza di questo diario e affermi il mio diritto di chiudermi in una stanza a scrivere quando ne ho voglia...

Valeria Cossati, protagonista di Quaderno proibito, scritto da Alba de Céspedes nel ’52, è una donna che vive in un momento di transizione tra i valori della famiglia tradizionale e i nuovi valori nati dal consumismo del primo dopoguerra. Valeria vive tutte le contraddizioni che questo cambiamento sociale e culturale suscita, provando in prima persona il dissidio interiore tra il desiderio di non essere più invisibile in famiglia, non essere più considerata solo in quanto madre e moglie, e il bisogno, sempre più vivo, di sentirsi libera da ruoli, di esprimere la propria identità di donna che ama e sente. Valeria, che incarna verosimilmente la donna degli anni ’50 ma ripropone anche problematiche attuali, lavora per contribuire all’economia familiare e invece di trovare nel lavoro il proprio riscatto lo vive come un peso, portandolo avanti come uno sforzo necessario assieme alle faccende domestiche e alla gestione della famiglia. E in questo si confronta con la figlia, che invece rivendica la propria emancipazione, l’indipendenza economica e la libertà sessuale.
Valeria deve mostrarsi sempre invulnerabile, senza tentennamenti o sfumature, perciò è costretta a nascondere il diario in cui registra le sue emozioni e i suoi pensieri, timorosa dei giudizi e del sarcasmo dei figli e del marito. E da qui, da questo rinnegamento, dall’abitudine all’autocensura, sorgeranno i desideri di evasione e quello di un nuovo amore…
Valeria non ha “una stanza tutta per sé” - lo spazio fisico e mentale già rivendicato da Virginia Woolf qualche decennio prima nella più evoluta Gran Bretagna - e anzi non ha neppure un cassetto tutto per sé in cui tenere il diario “proibito” e finisce per nasconderlo nella cesta dei cenci sporchi. Vive così in attesa dei brevi momenti di solitudine e della notte, quando tutti dormono in casa, per potersi dedicare a se stessa, alla scrittura interiore, che è, come per la stessa Alba de Céspedes, uno straordinario mezzo per dare libero corso al “flusso di coscienza”, ai pensieri, ai sogni, ai ricordi, e acquisire così una nuova autocoscienza.

C.L.

giovedì 22 ottobre 2009

Amori bicolori



Muin Masri
Ingy Mubiayi
Zhu Qifeng
Igiaba Scego

Laterza 2008
€ 9.00


… Non aveva mai tempo per quella sua sorella sconosciuta … Fatou aveva un uomo bianco, Nura era vedova di un uomo nero, Fatou era italiana, Nura somala. … « Stai ancora con il gaal?» le chiese. … Quando Nura diceva gaal, infedele cioè, a Fatou pulsava la vena della tempia destra. In quella parola notava disapprovazione, pressappochismo, molta ignoranza.

… Forse è proprio la condizione di figlio di cinesi immigrati di Feyun a far sì che il loro rapporto duri. Ma lui in realtà è un italiano. Un italiano con gli occhi a mandorla.

… Niente di personale, così cominciavamo e chiudevamo le nostre arringhe. Poi è cominciato il personale, quando un giorno si è tolto gli occhiali per guardarmi, i nostri occhi si sono incontrati e ci siamo visti. Ciò che più temevo era che lui fosse alla ricerca dell’esotico. …

… Rashid aspetta che il prete se ne vada … anche lui prima di uscire si inginocchia davanti alla Vergine senza farsi il segno della croce … «Ti chiedo perdono Maria … mi dispiace per tuo figlio … senza alcun dubbio Lui sì che era un buon maestro! Peccato, veramente peccato che non abbia avuto dei buoni allievi».

Ancora racconti, non semplici storie d’amore misto, ironia e amarezza. Un Paese che cambia volti e colori rimanendo sempre uguale. Da leggere.

A.T.

lunedì 19 ottobre 2009

Olympe de Gouges




La musa barbara

Scritti politici (1788-1793)


Medusa 2009
€ 16,00



Olympe de Gouges è il nome di una delle protagoniste della Rivoluzione Francese, ghigliottinata per il suo dissenso. Le scelte che fece per la sua vita la condussero a Parigi, la portarono a scrivere pièces teatrali, lettere ai reali durante la Rivoluzione, appelli ai cittadini ed alle cittadine di Francia, a sostenere idee e pareri che le procurarono morte per ghigliottina. Leggendo la ricostruzione della sua vita nel romanzo di Cutrufelli La donna che visse per un sogno (Sperling e Kupfer 2008) viene da chiedersi perché non sia fuggita, avendone la possibilità ed avendo scoperto durante la prigionia di aspettare un figlio. Forse la risposta è nella sua Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina del 1791: una donna ha il diritto di morire sul patibolo ed ha, altresì, quello di salire sulla tribuna.
Olympe non rinunciò mai a contrastare la violenza politica e morale di Robespierre, non rinunciò mai alla legittimità del suo pensiero ed al suo diritto di parola. La sua attualità è scottante, e sempre attuale è il suo incoraggiamento a scostarsi dal pensiero di una maggioranza che non ama le differenze.
La Musa barbara. Scritti politici (1788-1793) è la raccolta dei suoi discorsi pubblici e delle sue lettere, rivolti al re Luigi XVI, alla regina Maria Antonietta, ai componenti dell’Assemblea costituente, ai cittadini e alle cittadine di Francia. A volte questi testi possono sembrare superati o, almeno per me, poco condivisibili, ma rivelano una storia della Rivoluzione che si fa altrimenti fatica a ricostruire dalle letture correnti su quel periodo storico, soprattutto se non si è storici attenti alla storia culturale e politica.
Il racconto della quotidianità della Rivoluzione richiama la ricostruzione giornalistica dell’evento recente e improvviso che provoca commenti. La varietà dei destinatari delle sue lettere rivela l’anticonformismo e la chiarezza con cui tutti sono cittadini e protagonisti del cambiamento. In questo senso si tratta di uno stile femminile che non parla agli “addetti ai lavori” o alle categorie alleate.
I cittadini sono maschi e armati, come si coglie dall’inno nazionale, e allora ancora di più colpisce l’articolo 3 della Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina (pubblicata nel 2007 da Il nuovo melangolo): Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella nazione, costituita dall’unione della donna e dell’uomo: nessun corpo né individuo può esercitare un’autorità che non ne derivi espressamente: affermata la differenza, si disarticolano i ruoli individuando i termini “corpo” e “individuo” a indicare l’unicità e l’essere, non solo mentale ma, appunto, corporeo.
m.l.

domenica 18 ottobre 2009

Nonostante Platone




Adriana Cavarero


ombre corte 2009
€ 13,00




P
ubblicato per la prima volta nel 1990 e subito tradotto in molte lingue, Nonostante Platone è una pietra miliare della filosofia della differenza sessuale e degli studi culturali e di genere. Da anni introvabile, è stato finalmente ristampato dall'editore ombre corte, con una nuova Prefazione dell'autrice.

sabato 17 ottobre 2009

Memorie di una lettrice notturna




Elisabetta Rasy

Rizzoli 2009
€ 18,50




Dei libri che ricevevo in regalo mi piacevano soprattutto quelli rilegati in una finta pelle che era plastica. Quella materia indistruttibile mi sembrava un segnale della modernità incipiente, lucente, solida e per giunta profumata: non ho mai più sentito l'impareggiabile profumo che si diffondeva da quelle copertine, ma ancora oggi non l'ho dimenticato, il profumo di una chimica gentile che mezzo secolo fa sembrava fatta apposta per ingentilire la vita degli umani. [...] E tutti, naturalmente, portavano, mi portavano, una storia, e mi trasportavano dentro una storia. Ma non avevano autore, no, quei libri non avevano autore: erano un pezzo di vita, un pezzo essenziale, che la sorte mi consentiva di vivere.


Un’autobiografia intellettuale attraverso le scrittrici del Novecento da lei più amate è il regalo che Elisabetta Rasy con questo testo fa a tutte noi, in particolare a noi della Libreria delle donne, che con cura e passione proponiamo la raccolta delle opere delle grandi del Novecento.

Elisabetta Rasy presenta Memorie di una lettrice notturna mercoledì 21 ottobre, alle ore 17,30, presso la Biblioteca delle Oblate, nell'ambito del ciclo di incontri "Leggere per non dimenticare".

martedì 13 ottobre 2009

Un diamante grezzo


Vézelay-Parigi 1938-1950

Yvette Szczupak-Thomas
Ponte alle Grazie, 2009
€ 18,00

La terra. Si apre. L’erba cresce. Il profumo sale. La stella riceve… Vengo da altrove, vado altrove.

Un diamante grezzo è l’autobiografia di Yvette Szczupak-Thomas, nata in Borgogna nel 1929 e morta a Gerusalemme nel 2008, da quando lei ricorda fino alla sua partenza per Israele nel 1950.
Data a balia nel piccolo paese di Vaux, a mamma Blanche, Yvette conoscerà per la prima e unica volta nella sua vita il calore e la gioia di una famiglia. Rimasta orfana dei genitori naturali, l’Assistenza pubblica le troverà una sistemazione in una fattoria a Fougilet, “strappandola” a mamma Blanche e papà Edgar. Qui la bambina subisce le peggiori angherie: sfruttata, picchiata, malnutrita, si tiene in vita grazie agli insegnamenti di mamma Blanche. “Devi sempre decidere e agire restando fedele al sentimento che hai della tua verità. Non dimenticare mai che nessuno può sporcarti, sminuirti, umiliarti, se non tu stessa”.
In seguito a un “infortunio sul lavoro”, Yvette viene ricoverata all’ospedale. Dimessa, è tolta alla megera di Fougilet e inviata da Gustave e Fraise, in campagna a Gli Chaumots. Qui, insieme a queste persone semplici che però le vogliono molto bene, la bambina ritrova forze e serenità; siamo nel 1941, la Francia e Parigi sono occupate dai nazisti.
Un giorno del 1942 Yvette viene notata da una coppia di parigini, che, in vacanza nelle vicinanze della fattoria, acquistano da mamma Fraise latte e altri generi alimentari. Si tratta di Christian e Yvonne Zervos, che, osservandola per caso disegnare, intravedono in lei “un diamante grezzo” e ne chiedono l’adozione. Yvette si trasferisce a Parigi con la coppia, che la introduce nel circolo di artisti e intellettuali cui fanno capo Pablo Picasso, Georges Braque, Paul Eluard e René Char. Zervos è infatti affermato collezionista d’arte e, dal 1926, editore della rivista Cahiers d’Art. Yvette, che finalmente può studiare e disegnare, apprezzata per la sua intelligenza e il suo talento, non trova la pace di cui ha bisogno. In questo mondo turbolento, dove i rapporti sono all’insegna dell’ambiguità e della gelosia, non potrà smettere di difendersi.
Nel 1949, gli Zervos le permettono di fare un viaggio in Israele insieme a un loro conoscente, Sacha Szczupak. Durante quel viaggio, a Gerusalemme, Yvette sentirà che lì è il suo “altrove”, che finalmente lo ha trovato e che non dovrà cercare più. Fa ritorno a Parigi, ma nel marzo 1954 lascia definitivamente la Francia, aiutata dalla figlia di Marc Chagall, Ida. Sposerà con Sacha Szczupak e avrà un figlio, Ariel. Il suo certificato di conversione reca il numero 6 dello Stato di Israele.

marinella m.

Vi perdono




Angela Del Fabbro

Einaudi 2009
€ 16,00




Le agavi... prendono vigore, non so come, dalla salsedine e dalla sabbia. Vivono per venti, trent'anni così, semplicemente offrendosi alla brutalità del mare, poi fioriscono, una sola volta, e muoiono. È il loro stesso fiore che le uccide. Un lungo stelo fiorifero si sviluppa in pochi giorni dal centro esatto della pianta, raggiunge un'altezza di dieci metri, libera i suoi grandi fiori verdi e nel giro di qualche ora le foglie cominciano a marcire... pali della luce conficcate nelle agavi morte... nuove vite nate da altrettanti sacrifici. Nuove piante suicide.


La protagonista del romanzo si chiama Miele e aiuta i malati terminali sofferenti che si rivolgono a lei a spegnersi dolcemente. È un romanzo coinvolgente che tiene sospesi fino alla fine per una vicenda imprevedibile che capita alla protagonista sconvolgendone il lavoro, che prima per lei aveva un senso e poi non più. Anche chi legge rimane con numerosi interrogativi a cui non è possibile dare univoche e facili risposte.

mm

domenica 11 ottobre 2009

La prima mano





La prima mano


Rizzoli 2009
€ 17,00



Sono tre le mani. La prima è la più bella e si è intrecciata alla mia, calda, forte. La tenevo stretta per interi pomeriggi mentre ci guardavamo negli occhi, e ancora mentre ci baciavamo nella stanzetta laterale del Bar delle 9 Muse… La seconda colpiva invece per la dimensione quasi femminile delle dita, eppure era una mano abile nell’avvitare, segare, battere chiodi… La terza è una mano fragile e caparbiamente generosa, la mano di un antico guerriero che possiede ancora il ricordo delle battaglie combattute…

Ma ho dimenticato una mano, la prima in assoluto. La tua, papà ... una mano forte che contrastava con la tua apparente fragilità, una mano che sembrava pronta a salvarti da tutti i pericoli del mondo.


Rosetta Loy presenta La prima mano mercoledì 14 ottobre, alle ore 17,30, presso la Biblioteca delle Oblate, nell'ambito del ciclo di incontri "Leggere per non dimenticare".

sabato 10 ottobre 2009

Leggere e scrivere come cura di sé

Riprende lunedì 12 e venerdì 16 ottobre 2009, presso la Libreria delle donne, il corso di lettura, scrittura e counseling letterario in risposta al disagio esistenziale LETTURA E SCRITTURA COME CURA DI SÉ.
Il corso, condotto da Maria Letizia Grossi, si articolerà in 6 incontri settimanali pomeridiani, a lunedì o venerdì alterni, a scelta dei partecipanti, dalle h. 17,15 alle 19,15.
Ci vedremo il 12 – 16 – 26 ottobre, il 6 – 9 – 13 – 23 e 27 novembre, il 14 e 18 dicembre 2009, l’11 e 15 gennaio 2010.

Info e iscrizioni:
055 0515228 e 0349 1864454
e-mail: marialetitizia@infstudio.it

mercoledì 7 ottobre 2009

L'arte della gioia


Goliarda Sapienza

Einaudi Tascabili 2009
€ 14,50


Ecco come comincia la divisione. Secondo loro Bambolina, a soli 5 anni, dovrebbe già muoversi diversamente, stare composta, gli occhi bassi, per coltivare in sé la donna di domani. Come in convento, leggi, prigioni, storia edificata dagli uomini. Ma è la donna che ha accettato di tenere le chiavi, guardiana inflessibile dei tempi dell’uomo. In convento Modesta odiò le sue carceriere con odio di schiava, odio umiliante ma necessario. Oggi è con distacco e sicurezza che difende se stessa, il suo passato, una figlia che col tempo potrebbe nascerle…

Modesta, siciliana come l’autrice del romanzo che l’ha creata, Goliarda Sapienza, riesce a riscattarsi dalle proprie origini di miseria e disperazione entrando a far parte di una famiglia nobile in modo naturale e al tempo stesso spregiudicato.
Seguendo le vicende di questa ragazzina anticonformista che si fa donna pronta a rinascere ogni volta che la vita lo richieda, compiamo un viaggio immaginario nella Sicilia del primo Novecento, dove arrivano solo gli echi delle due grandi guerre, delle lotte comuniste, delle scoperte psicanalitiche d’oltralpe; Modesta diventa ai nostri occhi una paladina dell’eterna battaglia della donna contro gli stereotipi maschilisti, e ci colpisce la naturalezza con cui questo personaggio antico ma eterno, persegue la propria felicità assecondando sempre i propri istinti, a tratti provocatoriamente animaleschi, senza mai rinunciare alla propria libertà sessuale.

C.L.

sabato 3 ottobre 2009

Ancora dalla parte delle bambine




Loredana Lipperini


Feltrinelli 2007
€ 15,00




Quali sono i modelli delle “nuove” bambine? Che cosa sognano di essere? Madri? Ballerine? Estetiste? Mogli di calciatori? Le eroine dei fumetti le invitano a essere belle. Le loro riviste propongono test sentimentali e consigli su come truccarsi. Nei loro libri scolastici, le mamme continuano ad accudire la casa per padri e fratelli. La pubblicità le dipinge come piccole cuoche. La moda le vuole in minigonna e tanga. Le loro bambole sono sexy e rispecchiano (o inducono) i loro sogni: diventare ballerine, estetiste, infermiere, madri. Questo è il mondo delle nuove bambine.

Negli anni settanta, Elena Gianini Belotti raccontò come l’educazione sociale e culturale all’inferiorità femminile si compisse nel giro di pochi anni, dalla nascita all’ingresso nella vita scolastica. Le cose non sono cambiate, anche se le apparenze sembrano andare nella direzione contraria. Nessuno, è vero, impone più il grembiulino rosa alle bambine dell’asilo, ma in tutti i toni del rosa è dipinto il mondo di Barbie e delle sue molte sorelle. Libri, film e cartoni propongono, certo, più personaggi femminili di un tempo: ma confinandoli nell’antico stereotipo della fata e della strega.

Calvina