domenica 24 febbraio 2013

È stato così




Natalia Ginzburg
Einaudi 2010
€ 11,00
   

 


…Ma io a un tratto gli ho detto ogni cosa, gli ho detto come l’aspettavo sempre nella mia stanza della pensione e gli ho detto come mi tormentavo da sola e non riuscivo più a trovare gli errori nei temi e diventavo idiota a poco a poco, e lo amavo. Mi  son voltata a guardarlo dopo che avevo parlato e ho visto la sua faccia spaventata e triste. E ho capito che lui non mi amava...

Cosa faresti se tuo marito non ti amasse? E se ti tradisse? La moglie di Alberto lo accetta. Che cosa avrebbe dovuto fare? Lui era suo marito e lei lo amava. Loro vivono insieme, mangiano insieme, lui va a lavorare e lei lo aspetta. A volto lui usciva o faceva piccoli viaggi, mentendole spudoratamente. Dopo un anno arriva una figlia e per la prima volta lei è davvero felice. Si concentra sulla bambina, la ama, la protegge e si accorge che non ha bisogno di lui. Quando lui fa le valigie, lei non dice niente. Lo accetta. Cosa avrebbe dovuto fare? Ma poi succede una tragedia: la piccola si ammala e muore. Alberto si prende cura della moglie distrutta e l’amore per lui riaffiora. Lui era suo marito e lei lo amava. Quando lei piano piano si riprende, lui ricomincia a uscire. Amava un’altra, la tradiva e lei lo sapeva. Che cosa avrebbe dovuto fare? Ma è stufa di chiederselo, così prende la rivoltella dal cassetto e gli spara negli occhi.

Con È stato così Natalia Ginzburg ci regala un romanzo travolgente sull’amore. Un amore non ricambiato, malinconico, doloroso e disperato.

manu

domenica 17 febbraio 2013

Il colore del latte




Nell Leyshon

Traduzione di Rita Giaccari

Corbaccio 2013
€ 14,90


 
e adesso ho finito e non c’è altro che vi debbo dire.
e così finirò quest’ultima frase e asciugherò le mie parole dove l’inchiostro si allarga in chiazze alla fine di ogni lettera.

e poi sarò libera.

Ci vorranno una primavera, un’estate, un autunno e un inverno perché Mary racconti, scritta di sua mano, la sua storia, nell’anno milleottocentotrentuno del Signore, quando ha quindici anni e i capelli colore del latte.
Mary è una contadina, ha una gamba più corta dell’altra, ma deve faticare nei campi quanto le sue sorelle, sotto le grinfie di un padre violento che la batte se non lavora abbastanza.
Per questo sua zoppia il padre, in cambio di un lauto compenso, costringerà Mary a lasciare la famiglia per andare a servizio in una casa che le è estranea.
Sarà qui che la ragazza imparerà a leggere e scrivere, riscattandosi dall’ignoranza ma pagando un prezzo altissimo.
Nella sua vicenda è narrata la vita di tante, troppe, donne a cui per la povertà e il pregiudizio, prima e dopo l’anno milleottocentotrentuno del Signore, è stato negato il diritto di imparare.
Per tutte le parole di donne che abbiamo perduto, per le nostre nonne che sapevano scrivere solo il loro nome e cognome, per le più povere a cui ancora oggi questo diritto è negato, noi continueremo a leggere e, ancor più, a scrivere.

Nell Leyshon è nata a Glastonbury in Inghilterra e vive nel Dorset. È autrice pluripremiata di sceneggiature radiofoniche e teatrali. È la prima donna a cui il celeberrimo Globe Theatre di Londra, il teatro di Shakespeare fondato nel 1599, ha commissionato un testo.
Il colore del latte è il suo primo romanzo.
marinella m.

lunedì 11 febbraio 2013

Made in Italy

SABATO 16 FEBBRAIO 2013 ORE 17,00-19,00

presso la BIBLIOTECA DELLE OBLATE (via dell'Oriuolo 26)

l'Associazione Angolana Njinga Mbande in collaborazione con la Biblioteca delle Oblate organizza la presentazione del n. 28 della rivista Zapruder


MADE IN ITALY: IDENTITA' IN MIGRAZIONE
Discussioni postcoloniali attorno al n°28 di Zapruder

 In che senso parlare di “made in Italy”? Sappiamo che l’italianità è una costruzione storica. È il risultato di processi che hanno concorso a “fabbricare” gli italiani, uomini e donne. […] Guarderemo all’identità come a qualcosa di fluido, costitutivamente in movimento, superficie porosa a contatto con identità altre, le identità di un altrove in cui si arriva. In sostanza, la prospettiva non sarà quella di chi “sta”, ma di chi è in movimento e, in questo movimento, modifica le costruzioni identitarie che porta con sé e quelle che incontra. Un’identità in migrazione, quindi.

Intervengono:
MATIAS MESQUITA, Ass. Angolana Njinga Mbande/Sportello Mosaico Interculturale
SABRINA MARCHETTI, EUI Fiesole/Zapruder
AFEF HAGI, Università di Firenze
ENRICA CAPUSSOTTI, Zapruder
TIZIANA CHIAPPELLI, Università di Firenze

venerdì 8 febbraio 2013

L’espulsione di Gerta Schnirch



Kateřina Tučková

Nikita, 2011
€ 14,50





Sarà tutto diverso e nessuno sarà felice come prima” aveva detto la mamma di Gerta quando, l’estate di San Martino del 1939, la ragazza rientrando da scuola aveva raccontato che il corso d’arte era stato sospeso e l’insegnante, il signor Kemta, era sparito.
Alla fine della seconda guerra mondiale, dalla Repubblica Ceca vengono espulsi tutti i cittadini tedeschi. Nella notte tra il 30 e il 31 maggio 1945 migliaia di tedeschi sono deportati da Brno verso il confine austriaco; una marcia estenuante, alla quale partecipano vecchi, donne e bambini.
Tra loro Gerta Schnirch, di madre ceca e padre tedesco, con la sua bambina di sei mesi.
Scampata miracolosamente alle sofferenze patite e alle violenze subite durante il trasferimento, è avviata, insieme ad altre donne anche loro sopravvissute a quello sfacelo, ai lavori forzati in una fattoria. Circondate dal sospetto e dal disprezzo dei contadini, il piccolo gruppo di donne continuerà a vivere grazie al buon cuore della massaia e al reciproco aiuto.
Dopo alcuni mesi Gerta ottiene il permesso di tornare a Brno. Qui lavora come operaia e vive l’unico breve periodo di serenità insieme alla figlia Barbora e a Karel, il vecchio amore di gioventù che ora, nella sua qualità di segretario del partito, aveva ottenuto di riportarla in città.
Ma anche Karel scompare nel nulla, quando inizia a indagare su quella notte di maggio del 1945.
Straniera nella sua città e nella sua terra, Gerta, incapace di amare anche sua figlia, vivrà isolata per il resto della sua vita.
Il 30 maggio del 2000, nel cinquantesimo anniversario della deportazione, sua nipote Blanicka, che fa parte dell’associazione “Giovani per la comprensione interculturale”, chiederà alla municipalità di Brno le pubbliche scuse per la violenta espulsione dei tedeschi dalla città.
Una fiamma si riaccende nel cuore di Gerta, ma la fine è vicina ed è di Barbora la riflessione più amara: “E non potei fare a meno di pensare che, se non si contavano quei due o tre anni trascorsi insieme allo zio Karel, la vita della mamma fosse stata del tutto vuota, vuota e inutile”.

Kateřina Tučková è nata a Brno nel 1980; è scrittrice e saggista.
Nel 2010 L’espulsione di Gerta Schnirch ha vinto il premio Magnesia Litera della Repubblica Ceca.

marinella m.

mercoledì 6 febbraio 2013

Johanna Knauf direttrice d’orchestra


Sabato 9 febbraio al Cinema del Girone, in via Aretina, alle ore 18.30, proiezione di Johanna Knauf direttrice d’orchestra: music to the people! di Silvia Lelli.
 
Cosa succede quando una donna fonda e dirige un’orchestra? Ecco l’attività e il metodo di Johanna Knauf, una delle pochissime donne-direttrici al mondo. Il suo metodo fonde musica, istinto e socializzazione, si dice di lei che sia una maga che fa cantare ‘anche i sassi’… Quel che è certo è che fa lavorare assieme centinaia di dilettanti e di professionisti fino ad eseguire le più grandi opere nei luoghi più importanti della città di Firenze. Trova la musica ‘dentro’ chiunque e insegna a darle forma esteriore, restituendola a più gente possibile non solo come ascoltatori ma nel ruolo di esecutori e interpreti attivi: una politica culturale applicata che rivoluziona la prassi competitiva, tecnicista e ‘conservatrice’ dei ‘Conservatori’. Filmato da un’etnografa infiltrata nel coro...
Segue aperitivo e chiacchierata con la regista e la protagonista.
Info: www.ilgirone.it

martedì 5 febbraio 2013

#shebooks, libri d’autrice



In occasione del prossimo 8 marzo Instagramers Firenze, l’Associazione Fiesolana2b e la Libreria delle donne di Firenze ti invitano a partecipare al challenge #shebooks, libri d’autrice, un contest che unisce immagini e parole, per scoprire nuove possibili letture.

Dal 4 al 24 febbraio 2013 racconta con i tuoi scatti quali sono le scrittrici che più ti hanno ispirato, contemporanee o classiche, poetesse o romanziere. Carica la foto che ti evoca il titolo di un libro, indica nel commento titolo e nome dell’autrice e aggiungi gli hashtag #shebooks #igersfirenze. Puoi scegliere un saggio, un romanzo, una raccolta di poesie o di racconti di qualsiasi nazionalità e lingua. L’unica condizione è che il libro sia stato scritto da una donna e che le foto condivise siano originali.

I migliori scatti saranno esposti a partire dall’8 marzo 2013, presso la Libreria delle donne di Firenze, in via Fiesolana 2b. Sempre l’8 marzo alle 18 in libreria saranno premiati i primi tre classificati, con buoni spesa da utilizzare presso la Libreria e gadget. I nomi dei vincitori saranno comunicati e menzionati da @igers_firenze il giorno della premiazione.

venerdì 1 febbraio 2013

Cosmetica del nemico




Amélie Nothomb

Voland 2011
€ 7,00




La cosmetica … è la scienza dell’ordine universale, la morale suprema che determina il mondo…

L’aereo di Jérôme Angust è in ritardo. Mentre è in sala d’attesa e cerca di leggere, gli si affianca un uomo. Un certo Textor Texel, più o meno della sua età. Un rompiscatole che attacca bottone. Praticamente gli racconta tutta la sua vita, finché non ammette di aver commesso un crimine…

…Le prove dell’esistenza del nemico interiore sono evidenti e quelle del suo potere schiaccianti … Il nemico è quello che dall’interno distrugge tutto ciò che vale. È quello che, quando scorgi il viso celeste di una sconosciuta, ti rivelerà la morte contenuta in tanta bellezza…

manu