lunedì 9 dicembre 2013

I figli delle tenebre



 
Anne-Marie Garat

Il Saggiatore, 2013
€ 23,50





È il 1933. Camille Galay, venticinque anni, torna a Parigi.
Ha lasciato gli Stati Uniti dove è cresciuta, dopo la morte dell’amico Jos Nada, falciato da un’auto in corsa. Insieme avevano percorso in lungo e in largo l’Alabama, dove il giovane aveva fotografato i segni lasciati dalla grande depressione.
Camille è l’erede della B&G, il più grande biscottificio di Parigi, che sua nonna, Madame Mathilde, tiene saldamente in mano dalla tenuta di Le Mesnil, con l’aiuto di Simon Lewenthal, direttore dell’azienda e imprenditore con un acuto senso degli affari, uomo di fiducia dell’anziana signora e collezionista d’arte.
Camille è giunta nel Vecchio Continente alla ricerca delle proprie radici; la risposta alle sue domande è là, in quel passato da cui sua madre Gabrielle e suo padre Pierre, l’hanno tenacemente protetta, uniti ancora da un amore appassionato e sopravvissuto, quasi per miracolo, alla Grande Guerra.
In un’Europa che porta ancora le cicatrici del primo conflitto mondiale e sui cui comincia a imperversare la follia nazista, Camille, tra Parigi, Berlino e Budapest, cercherà di placare l’irrequietezza che la tormenta.
Sarà per adempiere alle ultime volontà di Jos Nada che si recherà a Budapest, dove ha passato una parte dell’infanzia, accompagnata da Magda, a cui la lega un’amicizia che, nata quand’erano bambine, non si è mai spezzata. E sarà l’affetto per Magda che la porterà a Berlino, dove cadrà nelle grinfie delle SS e portata nel campo di Orianenburg, alle porte della città.
Sulla sua strada Camille incontrerà molte persone le cui storie apparentemente non hanno nulla in comune, ma il filo che le tiene insieme – il salvataggio dalla Germania di Hitler di uno scienziato ebreo – unirà gli uni agli altri e tutti, a Camille. Sono Elise, timida e coraggiosa libraia, Grete, attrice di cabaret, Pauline, sartina di Chanel, Louvain, l’agente segreto segnato da una cicatrice su un labbro e Simon Lewenthal…
Anne-Marie Garat ci restituisce i pensieri di ogni protagonista, affronta demoni, accoglie paure e speranze. Cesella le parole e, con raffinatezza e grande cura dei dettagli, narra i destini individuali e i tormenti collettivi di un’epoca in cui sarà annientata la dignità delle persone.

Anne-Marie Garat (Bordeaux 1946), dopo aver studiato letteratura francese, si è occupata di storia e teoria del cinema e della fotografia, che oggi insegna nelle scuole della banlieu parigina. Nel 1992 ha vinto il Prix Femina e nel 2000 il Prix Marguerite Audoux per i suoi romanzi; dal 2007 al 2009 è stata presidentessa della Maison des écrivains et de la littérature. Nel 2009 è uscito in Italia Il quaderno ungherese, prologo a questo romanzo.
marinella m.

mercoledì 4 dicembre 2013

LA PAGINA VOLANTE due




La Libreria delle Donne, con l'Associazione Fiesolana 2/b, invita alla presentazione di La pagina volante due, a cura di Maria letizia Grossi (ed. la Libreria delle Donne, 2013), venerdì 6 dicembre, alle 17,00.

Introduce Milly Mazzei, presentano Marialuisa Bianchi e Alessandra Vannoni, con un breve intervento della curatrice, alla presenza di autrici e autori.

lunedì 2 dicembre 2013

La violenza invisibile

Giovedì 5 dicembre 2013, alle 17.30, al Giardino dei Ciliegi, Via dell’Agnolo 5 - Firenze

LA VIOLENZA INVISIBILE: Violenza psicologica, simbolica, morale sulle donne
di Silvia Lelli e Matilde Gagliardo

L’associazione AntropoLogiche in collaborazione con Il Giardino dei Ciliegi, Fiesolana2b-Libreria delle Donne e Laboratorio Immagine Donna-Festival Internazionale Cinema&Donne presentano il progetto di documentario al quale le/i partecipanti sono invitati a discutere e valutare insieme alle registe le possibili modalità di realizzazione.

Il progetto VIOLENZA INVISIBILE è una produzione indipendente dell'Associazione AntropoLogiche, che utilizza new media e social network come strumenti per la realizzazione del documentario e prevede luoghi inconsueti per la sua diffusione.
Il focus del film non è la violenza fisica di cui oggi si parla, finalmente, molto.
Tratta invece di forme di violenza più sottili, non fisiche e quindi ancor meno visibili, dannose quanto la violenza fisica di cui spesso sono il preludio, nascoste nella cultura, nelle abitudini quotidiane, nella discriminazione di genere come ‘normalità’, e che costituiscono il terreno fertile in cui forme di violenza più eclatanti affondano facilmente le radici.
La sfida è 'come rendere visibile l'invisibile': la violenza di genere, quella strutturale, psicologica, culturale, difficile da riconoscere anche da chi la subisce, e che la società non vuole vedere.



domenica 1 dicembre 2013

Golda ha dormito qui


 

Suad Amiry

Traduzione e cura di Maria Nadotti
Feltrinelli 2013

€ 16,00 euro

 
Scrivo questo libro nella speranza di cancellare il lato oscuro dell’umanità, non di perpetuarlo.

Il 4 maggio 1948 gli inglesi lasciarono la Palestina.
Il 5 maggio fu proclamato lo Stato di Israele.
Quello che da allora è per gli israeliani un giorno di festa, per i palestinesi è la Nakba (catastrofe). Dopo di allora i palestinesi, cacciati dai villaggi e dalle case, si rifugiano nei territori rimasti loro dopo la guerra: la Striscia di Gaza sotto il controllo dell’Egitto, la Cisgiordania e Gerusalemme Est sotto il controllo della Giordania.
In Golda ha dormito qui, Suad Amiry racconta di come la sua famiglia e le famiglie di suoi parenti e conoscenti furono strappati alle loro abitazioni per non farvi più ritorno.
Costruite in gran parte dal grande architetto Pash Muhandis Andoni Aaramki, adornate con maioliche pregiate e contornate da floridi giardini, furono espropriate dagli israeliani che ne sono oggi i proprietari. Ai palestinesi che le abitarono e amarono non rimane che guardarle da lontano, le splendide dimore della loro infanzia e della loro giovinezza, e piangere o gridare.

Avevano perso la casa, il giardino, il frutteto, il campo, la terra dove erano nati.
Piangevano la perdita del sole che si tuffa in mare aperto nel Mediterraneo.
I commercianti piangevano la perdita di suk e mercati: il brusio e i rumori del centro storico di Acre, Haifa, Giaffa, Lod, Ramlah, Asqalan e Asdoud.
Piangevano moschee, chiese, santuari e monasteri.
I pescatori piangevano il loro mare … i contadini piangevano gli aranceti e i vigneti, gli olivi secolari, l’ombra del fico, i mandorli in fiore, le macchie amaranto del gelso e del melograno, il cardo e il fico d’India.
Ai bambini mancava la scuola, ma rimpiangevano anche i giochi nei vicoli, il mare salato e le spiagge dalla sabbia sottile in cui affondare i piedi, le cavalcate in groppa a un asinello, i tuffi nelle cisterne d’acqua.


Non sempre la casa è dove siamo noi.

 
Suad Amiry è un’architetta palestinese, fondatrice e direttrice del Riwaq Center for Architectural Conservation a Ramallah. Cresciuta tra Amman, Damasco, Beirut e il Cairo, dal 1981 insegna architettura alla Birzeit University e, da allora, vive a Ramallah.
marinella m.

venerdì 29 novembre 2013

Ella Adaïewsky


Martedì 3 dicembre, alle ore 17.30, Cenacolo di Andrea Del Sarto a San Salvi, via San Salvi 16

LA VOCE DELLE DONNE
musica e poesia nella scrittura femminile
Quindicesima edizione

UN VOYAGE À RÉSIA (1883)

una pietra miliare della ricerca etnomusicologica in Europa
presentazione-concerto del libro di ELLA ADAÏEWSKY
con Quirino Principe, Mila De Santis, Umberto Berti

Claudia Grimaz soprano
Andrea Rucli pianoforte
Musiche di: Ella Adaïewsky (1846-1926)e Piero Pezzè (1913-1980)

ingresso libero fino a disponibilità dei posti

martedì 26 novembre 2013

Dicembre: nuovi orari



Dall'1 dicembre fino a Natale la libreria rispetterà i seguenti orari di apertura:

lunedì 15,30-19,30
martedì e giovedì 9,30-19,30
mercoledì e venerdì 9,30-13- 15,30-19,30
sabato 10-19,30
domenica 15,30-19,30

Vi aspettiamo con tante proposte per regali ... e autoregali

lunedì 18 novembre 2013

Fratelli



Brigitte Reimann

Traduzione di Monica Pesetti

Voland, 2013
€ 15,00



Berlino Ovest 1960. Elisabeth ha appena lasciato il fratello maggiore Konrad in un bar. Quello che doveva essere un incontro si è trasformato in un furibondo scambio di vedute: si è appena resa conto di aver perso per sempre un fratello vivo. Da molti anni Konrad è passato all’Ovest, vive ad Amburgo, è ingegnere e lavora in una fabbrica di automobili.

Dopo aver vagato per le strade in cerca del cartello che indica il confine di settore, vi si ritrova davanti quasi all’improvviso.
In quel momento capii il significato della frase: Germania divisa. L’avevo letta talmente tante volte in editoriali e saggi, e in alcuni casi, rari, in ambito letterario; io stessa, all’università e al kombinat, avevo scritto o parlato della “tragedia tedesca”, e mi era uscita di bocca come se nulla fosse.
Ora lo sapevo.


Quel che ancora Elisabeth non sa è che anche Uli, l’altro suo fratello, è deciso a lasciare la Germania Est. Il giovane si sente tradito dal sistema, è ingegnere navale e vuole andare a Ovest per costruire navi. Apprenderà la notizia quando entrambi tornano a casa dei genitori per passare la Pasqua. Elisabeth ha tre giorni per convincerlo a non abbandonare lei, la Germania della loro infanzia, gli ideali con cui sono cresciuti.
Un libro toccante con il quale Brigitte Reimann ci fa comprendere che la divisione della Germania non è stata solo una frontiera geografica, ma insieme, e soprattutto, un taglio inferto sulla vita di uomini e donne, che ha lacerato affetti, diviso famiglie, ucciso speranze.


Nata nel 1933 a Burg, Germania dell’Est, Brigitte Reimann, insegnante, giornalista, scrittrice politicamente impegnata, è morta nel 1973. È tradotta in tutte le maggiori lingue europee. Nel 2005 è uscito in Italia il suo romanzo Franziska Linkerhand.
Fratelli è stato tradotto con il sostegno del Programma Cultura (2007-2013) dell’Unione Europea.

marinella m.

domenica 17 novembre 2013

Liberincarta

Inaugurata ieri alla Libreria delle donne Sentimenti incollati a mano, una mostra mercato di oggetti (prevalentemente) di cartapesta creati dal gruppo Liberincarta. Il gruppo, nato nell'aprile del 2013 all'interno dell'Istituto penitenziario fiorentino Gozzini, raccoglie lo sforzo e l'impegno di alcune persone detenute.
Ci sono maschere, piccoli quadretti,  immagini e altri oggetti in questa mostra, che costituisce il momento finale e pubblico di un percorso progettuale articolato.

lunedì 11 novembre 2013

Storia di chi fugge e di chi resta



Elena Ferrante

L’amica geniale - Volume terzo
edizioni e/o 2013
€ 19,50


 
… Erano successe negli anni troppe cose brutte, alcune orribili, e per ritrovare la via della confidenza avremmo dovuto dirci pensieri segreti, ma io non avevo la forza di trovare le parole e lei, che forse la forza ce l'aveva, non ne aveva voglia, non ne vedeva l’utilità …

La storia di Elena e di Lila, Napoli. Dopo il racconto dell’infanzia e dell’adolescenza, la crudeltà del rione popolare in cui vivono, i primi amori, l’insofferenza e la voglia di fuggire e la fuga da quella realtà familiare e sociale, la Storia di chi fugge e di chi resta.  Gli anni Settanta, le lotte operaie e i movimenti studenteschi, l’emancipazione femminile e “la meridionalità”. Elena e Lila si ritrovano donne e madri in due mondi diversi: la prima in un ambiente colto e ricco, l’altra in fabbrica. Scappate dal rione ne sono inevitabilmente attratte; le unisce e le divide, due donne sempre più diverse fra loro.
Intimità e passione. L’amore, il sesso, la maternità attraverso storie di sconvolgimenti continui non solo delle due protagoniste. Il senso dell’appartenenza, il sentirsi lontane dalla terra di origine ma estranee a quello di adozione.
Non c’è l’affetto incondizionato dei primi anni, emerge finalmente lo spirito critico, l’amicizia nella forma migliore.
A.T.

sabato 9 novembre 2013

Le Inglesi a Firenze


La stagione delle “anglobecere”: 
le Inglesi a Firenze fra Ottocento e Novecento
Firenze contende a Palermo la palma di città più anglofila d’Italia. Furono gli inglesi e soprattutto le “inglesi” (scozzesi, gallesi, americane) a farne il loro “salotto buono”. Da Elizabeth Barrett Browning alle signore Trollope, da Violet Trefusis alla regina Vittoria, che ebbe perfino una panchina tutta sua sulla via Vecchia Fiesolana, ripercorreremo una stagione straordinaria che vede protagoniste scrittrici, eroine del nostro Risorgimento (Miss Uragano, Giorgina Craufurd), vecchiette qualunque. E ci domanderemo anche il perché di tanto successo. Troveremo una risposta sorprendente, in linea con la pragmaticità e il senso degli affari propri dei nati in Terra d’Albione.

Conferenza di Elena Giannarelli, con proiezione di materiale iconografico. Introduce e coordina Milly Mazzei.

Domenica 17 Novembre, ore 17:00
Libreria delle Donne, Via Fiesolana 2B - Firenze

L’ingresso è gratuito, con prenotazione obbligatoria.
Info e prenotazioni La libreria delle donne tel. 055/240384, libreriadonne@iol.it


domenica 3 novembre 2013

Viaggio nel mito



Gli incontri, di 2 h ciascuno, si svolgeranno presso la Libreria delle Donne di Firenze, via Fiesolana 2 B, il giovedì pomeriggio, in orario 17,30-19,30, a partire dal 7 novembre.


Info e iscrizioni

Stefania Berutti
tel. 3333601867 (in orario 13-14.30 e 19.00-20.30)
stefaniab@gmail.com

Libreria delle Donne Via Fiesolana 2b, Firenze
tel. 055 240384 - libreriadonne@iol.it
lun 15.30-19.30; mar e giov 9.30-19.30
merc e ven 9.30-13 15.30-19.30
sab 15.30-19.30

giovedì 31 ottobre 2013

Sole nero




Julia Kristeva

Sole nero. Depressione e melanconia

Donzelli 2013
€ 27,50   

 

Tenterò di parlarvi di un abisso di tristezza, di un dolore incomunicabile che talvolta ci assorbe, spesso in modo durevole, sino a farci perdere il gusto di qualsiasi parola, di ogni atto, il gusto stesso della vita … Da dove viene questo sole nero? Da quale galassia insensata i suoi raggi invisibili e pesanti mi inchiodano al suolo, al letto, al mutismo, alla rinuncia?

Con queste parole Julia Kristeva comincia la descrizione della depressione e della melanconia.
Ventisei anni dopo la prima edizione francese del suo libro, l’autrice riconosce che, oggi come allora, la depressione continua a torturare chi ne è colpito, sotto forma di un passato che non passa, di una ferita che non si rimargina, di una colpa mai espiata.
E se i pazienti di oggi usano lo smartphone o skype, non ci si illuda di comunicare meglio e di più, avverte la scrittrice, il web non impedisce il suicidio, semmai lo incoraggia.
Ma una novità c’è: sotto il peso della crisi economica le nazioni stesse sono depresse, nel senso che esse stanno perdendo identità, valori, fierezza. Come a dire che siamo di fronte a un ripiegamento globale, a una perdita collettiva della speranza. Come ci si può riparare dai raggi di questo cosmico sole nero?
L’unica arma che abbiamo e che può risultare efficace è la cultura; interroghiamoci su questo, suggerisce la psicoanalista francese, ripensiamo la cultura europea nei termini nuovi che l’Europa senza frontiere ci chiede.
Dopo anni di lavoro in diversi contesti e di confronto con la sofferenza di tante e tante donne Julia Kristeva apre una porta e si rivolge all’universo femminile  con queste parole: oggi penso, con Colette, “che rinascere non è mai superiore alle nostre forze”.

Julia Kristeva, francese di origine bulgara, insegna Linguistica e Semiologia all’Università di Parigi. Esponente di spicco della corrente strutturalista francese, ha concentrato i suoi interessi attorno ai temi della psicoanalisi.
Tra le sue opere apparse di recente in Italia ricordiamo la trilogia sul genio femminile (Colette. Vita di una donna, 2004; Hannah Arendt. La vita e le parole, 2005; Melanie Klein. La madre la follia, 2006), Bisogno di credere (2006), La testa senza il corpo (2009).
marinella m.

mercoledì 30 ottobre 2013

Per ricordare Mila Spini

Mercoledì 30 ottobre alle ore 17.00, nell’ambito della Rassegna internazionale "Volver-Festival di cinema e donne" in corso al cinema Odeon, è in programma il video ‘La lezione di latino’, con protagonista una grande fiorentina recentemente scomparsa: Milena Becattini Spini.
‘Mila’, eminente figura di donna impegnata nel movimento femminista e nelle battaglie per la laicità e i diritti civili, ha contribuito a creare e animare importanti centri culturali come ‘La Libreria delle Donne’ e ‘Il Giardino dei Ciliegi’ e ha collaborato attivamente a giornali e riviste, partecipando anche alla attività di comunicazione del Consiglio di Quartiere 4, nelle forme graffianti e provocatorie che sempre l’hanno contraddistinta.

Il video fa parte del progetto ‘La storia raccontata attraverso le storie’ (a cura di Biancalisa Conti e AzZeroKm) che si propone di ricostruire frammenti significativi della storia del nostro paese attraverso le testimonianze di persone ospiti delle case di riposo.

sabato 26 ottobre 2013

Gli ebrei e le parole



Gli ebrei e le parole. Alle radici dell'identità ebraica

Amos Oz, Fania Oz-Salzberger

Traduzione di Elena Löwenthal
Feltrinelli 2013, € 17,00


È passato qualche anno da quando, attempata studentessa in procinto di mettere mano alla tesi di laurea, chiesi a Milka, nel nostro primo incontro: “Cos’ha tenuto insieme gli ebrei in un così lungo arco di tempo, dopo le cacciate, i pogrom e l’ultima e più terribile delle persecuzioni?”.
Milka Ventura, fiorentina, studiosa di esegesi biblica, scrittrice, traduttrice e, allora, docente universitaria, nonché donna straordinaria che come un angelo custode seguì il mio lavoro passo passo, mi rispose “I testi, le feste e lo Stato di Israele”.
Così ebbe inizio il mio viaggio di laica non ebrea in una terra sconosciuta e, per me, non promessa.
Anche per Amos Oz e sua figlia Fania Oz-Salzberger il cuore della continuità ebraica sono i testi e le parole.
Di generazione in generazione gli ebrei hanno continuato a interpretare, discutere e anche polemizzare sui loro testi sviluppando una trazione scritta e orale che appartiene a tutti, che vivano in Israele come in America o in Europa.
È questo lungo e variegato filo di parole che lega Abramo e Philip Roth, l’anonimo autore forse femminile del Cantico dei Cantici e Woody Allen, gli ortodossi e i non credenti, le figure femminili della Bibbia e le scrittrici israeliane di oggi.
Questo libro ricco di cultura, di umorismo, di poesia e di curiosi aneddoti, frutto del lavoro di un narratore e di una storica, è stato scritto, nell’intento dei suoi autori, per continuare la conversazione e aprire un dialogo con chi ebreo non è.

Amos Oz è uno degli intellettuali israeliani più conosciuti: autore di libri per ragazzi, romanzi, saggi, insegna letteratura all’Università Ben Gurion del Negev.
Fania Oz-Salzberger, scrittrice e storica delle idee e del pensiero politico, insegna storia alla facoltà di Legge dell’Università di Haifa. Ha insegnato anche all’Università di Monash e a Princeton.

marinella m.

giovedì 24 ottobre 2013

Johanna Knauf

MyMoviesLive
http://www.mymovies.it/live
presenta

"Johanna Knauf direttrice  d’orchestra:
music to the people!"


dettagli ravvicinati di un’artista al lavoro
un film di Silvia Lelli

LUNEDI 28 OTTOBRE 2013 ore 21

cliccate sul link e lo guardate da casa!

Foto

domenica 20 ottobre 2013

Il sud delle donne. Le donne del sud


Martedì 29 ottobre 2013, ore 16.00
Auditorium dell'Archivio di Stato di Firenze, Viale Giovine Italia 6

Proiezione dei documentari

L'antigattopardo. Catania racconta Goliarda Sapienza
di Alessandro Aiello e Giuseppe Di Maio

Donne, sud, mafia. Videolettera dalla Sicilia
di Maria Grazia Lo Cicero e Pina Mandolfo

Intervengono:
Carla Zarrilli, Rosalia Manno, Pina Mandolfo, Maria Grazia Lo Cicero


sabato 19 ottobre 2013

L’amore rubato





Dacia Maraini

Rizzoli, 2013
€ 9,00





L’amore si manifesta in tanti modi: può essere affettuoso, tenero e dolce, ma può essere anche doloroso, geloso, aggressivo, brutale, segreto, esplosivo. A volte la fiducia viene tradita e la passione scambiata con il possesso. I testimoni spesso sono ignoranti o addirittura indifferenti. C’è chi non crede alle vittime, perché è più facile immaginarsi un mondo buono, oppure c’è chi le considera colpevoli. Colpevoli di aver fiducia nella persona che amano, colpevoli di perdonare un terribile errore, colpevoli di credere in un cambiamento, colpevoli di vestirsi da donne, colpevoli di voler proteggere chi amano.
Con chiarezza e semplicità, senza essere drammatica o troppo sentimentale, Dacia Maraini racconta otto storie di donne vittime dell’amore rubato.

…Non so cosa sia successo quel giorno, cosa gli abbia preso a quei quattro. […] Certo lei li avrà provocati, una ragazzina seduttiva, direi proprio di sì, le piaceva sedurre […] anche se prendersela con una ragazzina più piccola in quattro è da vigliacchi. […] Sono bravi ragazzi. Il fatto c’è stato, lo so, ma consideriamolo uno sgradevole incidente…

manu

lunedì 14 ottobre 2013

Domenica 20 ottobre, in libreria
















 Teatro e teatri a Firenze tra Seicento e Novecento
   
Un viaggio virtuale nel tempo e nello spazio per scoprire Firenze attraverso i suoi teatri e conoscere la storia del teatro attraverso la città. Si rivivranno i trionfi di attori del passato e i fasti di molti luoghi teatrali, riscoprendo le tracce di quelli scomparsi.

Conferenza di Isabella Barlozzetti con proiezione di materiale iconografico
Introduce e coordina Milly Mazzei

Domenica 20 ottobre 2013, ore 17.00
Libreria delle Donne - Via Fiesolana 2B – Firenze

Ingresso gratuito fino a un massimo di 50 persone, prenotazione obbligatoria.
Info e prenotazioni: 055 5001495    info@ttctoscana.com
Per i soci Coop sconto su tutte le pubblicazioni presenti in libreria.


Iniziativa organizzata da
La Cooperativa delle Donne e Associazione Le Gocce
in collaborazione con Associazione Fiesolana 2b

sabato 5 ottobre 2013

Le madri salvate





Colombe Schneck

Traduzione di Margherita Botto

Einaudi, 2013
Supercoralli
€ 17,00







Quando Colombe Schneck è alla sua prima gravidanza, la madre Hélène le chiede, nel caso in cui nasca una femmina, di metterle, come secondo nome, Salomé; ma il suo primo bambino è un maschio.
Nel 2003, a due anni dalla scomparsa della madre, Colombe è di nuovo incinta, ed è una bambina. Quando un’amica le suggerisce di chiamarla Salomé, le ritorna in mente la richiesta di sua madre e con in braccio la sua meravigliosa Salomé, decide di ricostruire la storia della sua famiglia per capire cosa accadde nel ghetto di Kaunas, nel lontano ottobre del 1943.
La bisnonna di Colombe, Mary, aveva quattro figli: Ginda, madre di Hélène e nonna di Colombe, Raya, Masa e Nauhum. Sono originari di una cittadina della Lituania, Panevezys.
Quando la famiglia viene deportata nel ghetto di Kaunas, Raya ha una bambina di sette anni, Salomé, e Masa un bimbo di tre anni, Kalman. Ginda invece è in Francia, dov’era emigrata negli anni ’20, per studiare medicina.
È noto che, nella selezione, le madri con figli piccoli non avevano scampo, perché i nazisti le avviavano automaticamente alla deportazione.
A Kaunas solo Raya e Masa si salvano, mentre tutti gli altri componenti della famiglia sono deportati ad Auschwitz, dove moriranno. Perché?
Per rispondere a questa domanda Colombe si mette sulle tracce della sua famiglia e si reca negli Stati Uniti, in Israele e in Lituania.
La nonna Ginda, sopravvissuta senza essere stata deportata, si era chiusa nell’isolamento e nel silenzio. Da sola, senza condividere né con la figlia né con la nipote, aveva portato per tutta la vita il peso di chi sa e non può dire. E ciò su cui la nonna aveva taciuto è che Raya e Masa erano state salvate dalla loro madre Mary che, all’ultimo momento mentre erano in fila per la selezione, aveva preso in braccio Kalman e per mano Salomé, e con i due bambini si era avviata nella fila che andava verso la morte.
Dopo la guerra Raya e Masa si sposarono di nuovo ed ebbero figli e nipoti, amarono sempre la vita grate per la possibilità che era stata loro concessa.
Saputo questo Colombe Schneck trova la strada per sciogliere il nodo di dolore e paura che attanaglia chi sopravvive. Non c’è colpa, scrive. C’è vita da vivere.

Colombe Schneck è nata a Parigi nel 1966. È giornalista e scrittrice. Questo è il suo quinto libro.

marinella m.


domenica 29 settembre 2013

Riflessi



La fotografia si è trasformata negli anni allontanandosi dalla presunzione di una rappresentazione realistica e diventando una creazione artistica che ri flette la soggettività di chi fotografa. Le foto di Lucia Geri ampli ficano questo sguardo personale sulla realtà cogliendo immagini ri flesse, rispecchiate da superfi ci con cui diventano un tutt’uno, frammenti rivelatori di un altro modo di osservare il mondo.
Fanno da specchi oggetti non adibiti normalmente a questo uso: cofani di automobili, vetrine, pozzanghere, anche contenitori di spazzatura. Le immagini sono perturbanti, rimandano messaggi intriganti, sovversivi rispetto ad un ordine precostituito sempre uguale ... 

(dalla presentazione di Angela Marranca)

Inaugurazione sabato 5 ottobre 2013, alla Libreria delle donne di Firenze, alle ore 17.30

venerdì 27 settembre 2013

lettura e scrittura come cura di sé - 2013


Venerdì 11 ottobre, alle 16.45, inizia un nuovo ciclo del corso di lettura e scrittura creativa LETTURA E SCRITTURA COME CURA DI SÉ, dedicato a

LA VOCE. LA LETTERATURA ORALE E LA VOCE NELLA SCRITTURA



Il corso si articolerà in 6 incontri settimanali pomeridiani, di 2 ore e 45’ ciascuno, dalle ore 16.45, di venerdì, a settimane alterne.
Per le persone che non potessero partecipare a qualche incontro, sono previsti momenti di recupero.
I recuperi avverranno nei giorni immediatamente successivi a ciascun incontro, indicativamente di lunedì.

Gli incontri si svolgeranno presso la Libreria delle donne di Firenze, via Fiesolana 2 B.

Progetto e conduzione di Maria Letizia Grossi.

Per informazioni e iscrizioni:
055 0515228 – 0349 1864454
e-mail: marialetiziagrossi@gmail.com

martedì 24 settembre 2013

Nuovi orari



  Dal 1° ottobre la libreria sarà aperta in questi orari:

- lunedì 15.30-19.30
- martedì 9.30-19.30
- mercoledì 9.30-13.00 - 15.30-19.30
- giovedì 9.30-19.30
- venerdì 9.30-13.00 - 15.30-19.30
- sabato 15.30-19.30

Vi aspettiamo!

domenica 22 settembre 2013

Nord e Sud




Elizabeth Gaskell

Jo March  2011
€ 15,00




Margaret Hale è ancora una ragazza quando suo padre, reverendo della parrocchia di Helstone, un villaggio nel Sud dell’Inghilterra, prende la decisione, dopo un lungo ripensamento sul suo ministero, di lasciare la chiesa e trasferirsi a Milton, città industrializzata nel Nord, dove ha trovato un lavoro come precettore.
Margaret, la cui vita era stata, fino a quel momento, scandita solo da albe e tramonti e da qualche soggiorno nella lussuosa casa della cugina Edith a Londra, si trova catapultata in un mondo che le è completamente estraneo e nei confronti del quale nutre molti pregiudizi.
Siamo nel 1854, Milton-Northern è un città in espansione che vive di industria e commercio. Il lavoro è la ragione di vita, seppure da fronti opposti, di operai e padroni; ma la fabbrica è dura, e lo scontro sociale è inevitabile.
Margaret, che è una donna intelligente e coraggiosa, non si chiude a questa nuova comunità. Attraverso Nicholas Higgins, operaio attivo nel movimento sindacale, e John Thornton, che contando solo sulle proprie capacità è il proprietario di uno dei maggiori cotonifici della città, la giovane donna entra da protagonista in questo universo.
Il suo percorso personale, tappezzato di perdite e sofferenze, ne sarà arricchito. Margaret diventerà una donna capace di andare oltre le convenzioni, e di scegliere quello che ritiene più giusto per sé.

Al loro rientro in città, Margaret soddisfò uno dei suoi propositi presi in riva al mare, e prese in mano la sua vita … Tuttavia aveva capito, in quelle solenni ore passate a pensare, che lei stessa un giorno avrebbe dovuto rispondere della sua vita, e di ciò che ne aveva fatto; e cercò di risolvere quello che è il problema più difficile delle donne, quanta parte di sé dovesse annullare per obbedire all’autorità, e quanta se ne potesse riservare per agire liberamente.

Elizabeth Gaskell (Londra, 1810 – Alton, 1865), figlia di William Stevenson, ministro della comunità religiosa degli Unitari, e di Elizabet Holland, rimane orfana di madre in tenera età; è adottata da una zia materna residente a Knutsforf, un paesino di campagna vicino a Manchester. Nell’ambiente tollerante di casa Holland compie letture decisive per il suo futuro di scrittrice e frequenta la scuola.
Nel 1832 sposa il reverendo William Gaskell e si trasferisce a Manchester. Insieme al marito entra il contatto con il mondo operaio e frequenta un gruppo di intellettuali progressisti Nel 1850 conosce Dickens e l’anno dopo Charlotte Bronte, della quale diventa amica. Il 2 settembre 1854 la rivista di Dickens “Household Words” pubblica la prima puntata di Nord e Sud. Le restanti ventuno sono pubblicate sino al numero del 27 gennaio 1855.
Scrisse molti romanzi e raccolte di racconti. Tra i suoi libri pubblicati in italiano, ricordiamo La vita di Charlotte Bronte (2006).
marinella m.

domenica 4 agosto 2013

Vacanze!






La libreria sarà chiusa da sabato 10 agosto a domenica 1 settembre. Riapriremo il 2 settembre, con questi orari:

lunedì 15.30-19.30
martedì, mercoledì, giovedì e venerdì 9.30-13.00 - 15.30-19.30

Buone vacanze e buone letture!


domenica 21 luglio 2013

Parole avvelenate


 

Maite Carranza

Atmosphere 2013
€ 15,00



 

È l’ultima giornata di lavoro dell’ispettore Lozano, dalla mezzanotte sarà in pensione. Gli dispiace lasciare il suo lavoro, ma soprattutto gli brucia che il caso Molina, sui cui si è arrovellato gli ultimi quattro anni di servizio, non sia stato risolto.
Barbara Molina, una ragazza brillante quanto affascinante, aveva quindici anni quando era scomparsa misteriosamente. Il suo corpo non era stato ritrovato, e a un certo punto le indagini si erano arenate, ma Lozano, che in cuor suo non si era dato per vinto, continuava a vagliare le ipotesi che in quel lungo periodo di tempo aveva formulato, e a chiedersi cosa gli fosse sfuggito o quali piste avesse tralasciato.
Ma proprio quella mattina una telefonata partita da un cellulare fa scattare un conto alla rovescia che porterà, nell’arco di un solo giorno, alla soluzione di una tanto intricata vicenda. Una chiamata che, come un uragano, si abbatterà, travolgendola, sulla vita di tutte le persone più vicine a Barbara Molina.
Parole avvelenate tiene il lettore col fiato sospeso e il cuore in gola dal primo all’ultimo capitolo, proprio come in un thriller, ma è assai di più di un giallo: è una testimonianza straziante sulla bassezza e la crudeltà dell’essere umano e, soprattutto, è una denuncia coraggiosa sull’abuso, che trova terreno fertile nell’ipocrisia, nella menzogna, nella paura.

Maite Carranza è nata a Barcellona nel 1958. Laureata in antropologia, insegna all’Università. Ha vinto importanti premi letterari e scrive, in prevalenza, romanzi per ragazzi.
Parole avvelenate ha ricevuto il Premio nazionale di Spagna per la Letteratura giovanile nel 2011 ed è stato pubblicato in Brasile, Slovenia, Francia, Corea, Messico, Olanda, Russia, Ungheria, Argentina.
marinella m.

giovedì 18 luglio 2013

Sacrificio a Moloch




Åsa Larsson 

Marsilio 2012 
€ 18,50




Nel 1914 Elina Pettersson, una maestra ambiziosa e deliziosa, arriva a Kiruna, una città mineraria affollata di operai. La giovane donna si innamora proprio del direttore della miniera, con gravi conseguenze… Dopo il ritrovamento del corpo senza vita della nipote di Elina Pettersson è il procuratore Carl von Post ad occuparsi del caso. Però quando Rebecka Martinsson scopre che tutta la famiglia della vittima è stata decimata da terribili incidenti e brutali omicidi, comincia a indagare.

…Il padre ucciso e divorato da un orso. Il figlio, investito da un’auto. La nonna paterna […] assassinata. E poi Sol-Britt stessa, ammazzata a colpi di forcone. […] La famiglia di Sol-Britt. Aveva avuto un po’ troppa sfortuna e troppi incidenti…  
manu

martedì 9 luglio 2013

La petite


 
Michèle Halberstadt

Traduzione di Elena Cappellini

L’orma, 2013
€ 13,50


 
Ho dodici anni e questa sera sarò morta.
Così inizia questo libro in cui una ragazzina ingoia l’intero contenuto dell’armadietto dei medicinali di sua madre, e mentre si assopisce ripercorre la sua breve vita.
È un racconto commovente di quel momento dell’esistenza in cui la crisalide si sta aprendo, ma la farfalla non è ancora uscita.
Il mondo ci fraintende, i genitori non ci capiscono, le amicizie tradiscono e ci rinchiudiamo in un bozzolo di solitudine, da cui sembra di non poter uscire.
Ma la vita è tenace. Tornata a casa, dopo il ricovero in ospedale e dopo un solo incontro con una psicologa a cui si racconta, sente che ritorna la gioia di vivere, l’urgenza di vivere, la voglia di vivere tutte le vite di cui disponiamo in una sola esistenza.
E conclude: Avevo già perso dodici anni. Ogni secondo sarebbe stato mio.

Michele Halberstadt è una donna dal talento variegato che ha vissuto dall’interno ogni aspetto della cultura francese e internazionale: scrittrice, giornalista, sceneggiatrice. Ha recitato con Lean-Luc Godard e prodotto film, tra i quali Rosetta dei fratelli Dardenne e This Must Be the Place di Paolo Sorrentino. La petite è il suo quarto romanzo.

marinella m.

sabato 6 luglio 2013

Tutte le donne di Marcela Serrano



Marcela Serrano

Adorata nemica mia

Feltrinelli 2013
€ 16,00




Un libro tutto al femminile quello di Marcela Serrano, scrittrice cilena, che dopo aver raggiunto la notorietà come autrice di romanzi (Noi che ci vogliamo così bene, Blanca, L’albergo delle donne tristi e Dieci donne, per ricordare i titoli più celebri), si cimenta in una raccolta di venti brevi storie dal titolo Adorata nemica mia; storie, per ammissione della stessa autrice, scritte quasi controvoglia e per sfida dopo che il quotidiano El país le propose la stesura di un primo racconto.
Ancora, dunque, un testo dedicato al variegato universo femminile; le donne protagoniste sono diverse per età, per estrazione sociale e nazionalità, ma sono tutte accomunate dallo sforzo di affrontare problematiche tipiche della nostra contemporaneità, seppure in una desolante solitudine. Non bisogna, quindi, aspettarsi storie originali: tranne poche eccezioni, ogni racconto prende spunto da situazioni familiari e prevedibili. L’importanza del testo non risiede nella singolarità delle vicende, ma nella capacità d’introspezione dell’animo femminile dimostrata ancora una volta dalla scrittrice.
La Serrano si rivela particolarmente abile nel cogliere le sottili sfumature della psicologia delle donne tracciandone i vari aspetti con un linguaggio immediato, scorrevole e al tempo stesso efficace nel rendere tutti i turbamenti e le profonde angosce che attraversano l’animo delle protagoniste, quasi sempre oppresse da una figura maschile incapace di dimostrare un po’ di comprensione. L’uomo, infatti, appare come una presenza che soffoca la personalità della donna e, di conseguenza, l’istituto matrimoniale viene spesso rappresentato come l’amara disillusione di una prospettiva a lungo vagheggiata. A confermarlo, nel libro compare solo un uomo in grado di amare e idealizzare senza condizioni una donna: il pazzo Don Chisciotte… peccato che sia solo un personaggio immaginario.
Patrizia Bernini*


* Studentessa del corso di laurea magistrale in Discipline letterarie, artistiche e dello spettacolo, Università degli studi di Siena - sede di Arezzo

sabato 29 giugno 2013

La ragazza




Angelika Klüssendorf

L’orma, 2013
€ 16,00





Questo libro, struggente e insieme doloroso, narra il passaggio dall’infanzia all’adolescenza di una ragazza sola in balia di se stessa e di una madre alcolizzata e violenta. Quando la donna è a casa, la ragazza, che ha dodici anni, deve difendersi, insieme al fratellino Alex, dai suoi sbalzi d’umore e dai suoi calci. Mentre il bambino, per sfuggire ai colpi della madre, diventa come un piccolo animale ammaestrato, la ragazza invece, che si fa picchiare fino a non sentire più male a suo modo non si piega. Si costruisce una corteccia che a nessuno permette di scalfire e si rifugia nei libri.
La cornice di questo inferno è un’anonima provincia della Germania Est.
Fuggirà più volte di casa, fino a quando sarà condotta in un istituto di rieducazione minorile.
Anche qui non verserà una lacrima e non chinerà la testa di fronte alle vessazioni dei più grandi.
Le sarà permesso frequentare la scuola del paese, leggerà i libri proibiti provenienti dall’Ovest, e non si farà incantare dai valori su cui si fonda la gloriosa patria socialista.
Il tempo è passato, e l’adolescenza è arrivata. Ha diciassette anni, il suo corpo è cambiato e questa trasformazione ha portato con sé inevitabili turbamenti, desideri sconosciuti, ed ha aperto, forse, nuovi orizzonti.

Sente uno stormo di uccelli ancora di vederlo, anatre selvatiche che volano verso sud. Si immagina di volare insieme a loro, non importa dove. Si alza priva di gravità, osserva il mondo dall’alto, vede se stessa distesa sull’erba, le braccia spalancate, tutto è vicino eppure infinitamente lontano, vola sempre più in alto, fin quando non sparisce del tutto.

Angelika Klüssendorf (Roswitha Preis 2004, shortlist Buch Preis nel 2011 con La ragazza) è scrittrice e drammaturga. Riconosciuta dalla critica e dal pubblico come una delle voci più forti delle recente letteratura tedesca, ha all’attivo raccolte di racconti nei quali analizza senza filtri o compiacimenti la violenza delle relazioni familiari.
marinella m.

sabato 22 giugno 2013

Inclini all'amore




Tijana M. Djerković

Playground 2013
€ 15,00




L’intera genealogia dei Vuković al maschile che lei conosceva a memoria da sempre, come se fosse una filastrocca dolorosa alla quale non poteva accedere, era presente, accompagnata dalle donne. Quelle donne rimaste anonime nei racconti in cui si abbeverava nella sua vita di figlia, l’abitavano per diritto di nascita. Gli spazi, che apparivano vuoti nell’albero genealogico compilato molto prima della sua venuta al mondo sciaguratamente finito su di lei, erano pieni di donne. Capì che sono le donne a dare i frutti sugli alberi degli uomini.

A volte non è necessario parlare, leggere una storia così invece sì!

…la vita è questo, la permanente ricerca della serenità, della bellezza. Ce n’è così poca. Briciole.

A.T.

lunedì 17 giugno 2013

La figlia


 

Clara Usón

Sellerio 2013
€ 16,00





Ana  sta per laurearsi in medicina, è la migliore del suo corso all’Università di Belgrado. È una ragazza intelligente e brillante. È amata dai suoi familiari, ma sopratutto è la pupilla e l’orgoglio di suo padre, il generale Ratko Mladic, sentimento che Ana  ricambia con una devozione assoluta.
A poco tempo dalla conclusione degli studi Ana partecipa, con alcuni suoi amici, a una gita di svago a Mosca, dove, casualmente, conosce un giovane giornalista. Un viaggio e un incontro che cambieranno la sua vita.
Tornata a casa Ana non è più la stessa e una notte, a soli ventitré anni, si suicida sparandosi con la pistola preferita di suo padre.
Dai discorsi carpiti ai suoi amici e attraverso delle foto che le vengono mostrate a casa del reporter moscovita Ana, incredula e atterrita, scopre che l’uomo che lei conosce come un genitore premuroso e un eroe della patria è invece un efferato criminale. Ratko Mladic è il responsabile dell’assedio di Serajevo, della pulizia etnica in Bosnia, del massacro di Srebrenica, crimini che lo porteranno a essere accusato di genocidio in processo che ha avuto inizio solo nel maggio del 2012.
Un libro potente che, in un intreccio tra dati storici e creazione letteraria, narra la tragedia personale di una giovane donna e quella delle popolazioni dei Balcani.

Clara Uson è nata a Barcellona nel 1961. Autrice di sei romanzi, all’esordio nel 1998 ha vinto il Premio Lumen e nel 2009 il Premio Biblioteca Breve Seix Barral con Corazon de napalm. La critica spagnola l’ha riconosciuta come una delle maggiori scrittrici contemporanee.
marinella m.



venerdì 7 giugno 2013

Nuovi orari per l'estate



I nostri nuovi orari:
lunedì 15.30-19.30
martedì e giovedì: 9.30-19.30
mercoledì e venerdì: 9.30-13.00 - 15.30-19.30
sabato e domenica: chiuso


La foto è di Monica Matteuzzi

martedì 4 giugno 2013

Uomini che pagano le donne



Giorgia Serughetti

Prefazione di Maria Rosa Cutrufelli

Ediesse 2013
€ 16.00



Perché gli uomini pagano per il sesso? Il mercato del sesso del nuovo millennio rivela l’esistenza di una domanda crescente, formata da numeri impressionanti di uomini in tutti i paesi occidentali. Colpire questa domanda per contrastare la proliferazione dei mercati sessuali è oggi, dopo secoli di silenzio e di rimozione della responsabilità dei clienti, l’idea guida dell’intervento pubblico anti-prostituzione. Ma gli scandali sessuali che hanno riguardato uomini di potere, come Silvio Berlusconi e Dominique Strauss-Kahn, mostrano che le pratiche maschili di scambio sesso-denaro arrivano a insinuarsi anche nelle stanze della politica.
Questo libro è un percorso di esplorazione nel territorio pieno di ombre e di silenzi degli uomini che pagano le donne, fino ad oggi in Italia poco studiati e meno ancora compresi. Analizzando e criticando gli approcci che fanno del sesso a pagamento una patologia di pochi, offre invece uno sguardo ampio sulla cultura contemporanea, che, in ambiti sempre più estesi del vivere, produce la commercializzazione della vita intima e della sessualità. E in questa cultura il libro cerca le radici di potere e impotenza maschile, desiderio e repulsione verso la prostituzione, apertura di spazi virtuali e vessazione delle sex worker migranti. Il cliente emerge così come la figura maschile che interpreta nei suoi esiti più radicali e contraddittori l’ingiunzione contemporanea al consumo sessuale.

Incontro con l'autrice Giorgia Serughetti, martedì 4 giugno 2013,  ore 17,00, al Giardino dei Ciliegi, in via dell’Agnolo 5, Firenze.

sabato 1 giugno 2013

Perché essere felice quando puoi essere normale?




Jeanette Winterson

Mondadori 2012
€ 18,00



 

Perché essere felice quando puoi essere normale? Jeanette Winterson ha sedici anni quando sua madre le fa questa domanda.
Jeanette si trova ad un bivio: fuggire con la ragazza di cui è innamorata o rimanere in famiglia insieme a un padre indifferente e a una madre che detesta tutto ciò che è gioia, allegria, amore e che ha reso la casa in cui vivono un tempio di normale infelicità.
Adottata, Jeanette si sentirà per molto tempo la culla sbagliata. Del resto la sua vita è da sempre una lotta per non soccombere alle angherie di Mrs Winterson, per la quale è normale sottoporla a esorcismi per liberarla dal Male, allorquando intuisce che le piacciono le ragazze, e che dà alle fiamme i suoi libri, quando comprende che la lettura è per la bambina l’unico porto sicuro.
Sarà proprio la passione per la letteratura e i libri che porteranno Jeanette a studiare a Oxford, a diventare scrittrice e raggiungere la notorietà.
Perché Jeanette, quel giorno, aveva scelto di essere felice e se ne era andata.
Ma c’è ancora qualcosa con cui deve fare i conti. È per caso che, rovistando in un vecchio baule dopo la morte dei genitori, troverà il suo certificato di nascita e si metterà, sostenuta dalla sua compagna, in cerca della madre naturale, per ritrovare, come lei la chiama, la perduta perdita.
E scoprirà che era stata davvero la culla sbagliata, ma che era anche stata tanto desiderata.
Questa consapevolezza le dà la forza di suturare quella prima ferita, che pure ha lasciato una cicatrice, ma che non le ha preso la capacità di amare.
Una donna intelligente e una scrittrice acuta, un libro intenso e inquietante perché mentre lo leggiamo non possiamo non chiederci qual è il prezzo che ognuna/o di noi ha dovuto pagare per poter essere normale.

Jeanette Winterson è nata nel 1959 e vive a Londra. Considerata la più importante scrittrice inglese della sua generazione, ha esordito nel 1985 con Non ci sono solo le arance vincendo il prestigioso Whithbread First Novel Award. In Italia si è imposta con Scritto sul corpo. Nel 1989 con Il sesso delle ciliegie ha ottenuto il premio dell’American Academy of Arts and Letters.
marinella m.

mercoledì 15 maggio 2013

Nadea e Sveta




Venerdì 17 maggio 2013, ore 21.00
Cinema Stensen
V.le Don Minzoni 25/C
Firenze Tel +39 055 576551





Al termine della proiezione incontro con la regista Maura Delpero, Michela Balocchi (Associazione Libere tutte di Firenze), Mercedes Frias (Associazione Prendiamo la parola), Francesca Moccagatta (Associazione Punto di partenza), Nicola Ruganti (rivista Gli asini).

Qui maggiori informazioni





domenica 12 maggio 2013

Il caffè delle donne



Widad Tamimi

Mondadori 2012
€ 17,50





Ogni mattina, quando gli uomini erano usciti per andare al lavoro, la nonna e le zie di Qamar si riunivano nel salotto della Grande Casa e preparavano il caffè alla maniera araba, macinato fine e fatto bollire tre volte in un ibriq di rame, amaro e profumato di cardamomo.
Al caffè era sempre invitata la vicina Khalto Sherin, una donna anziana, intelligente e saggia, che sapeva leggere nel sedimento lasciato dalla polvere nella tazzina il destino di ciascuna di loro.
Qamar, di padre giordano e madre italiana, vive a Milano, ma passa le vacanze nella casa dei nonni paterni ad Hamman. Le due culture di cui è figlia si scontreranno durante l’estate dei suoi quattordici anni, quando, diventata ufficialmente donna, per evitare contatti promiscui, sarà sottratta al gioco con gli amici e le sarà proibito di spostarsi liberamente da sola. Lascerà la Giordania, convinta che sarà per sempre.
Tornerà invece ad Hamman, ma solo molto tempo dopo, quando il dolore di una maternità mancata manderà in frantumi le sue certezze e la vita che si è costruita a Milano.
Sarà il bisogno di riannodare i fili tra il mondo della sua infanzia e quello di donna adulta a riportare Qamar nella Grande Casa. Solo dopo questo lavoro di cucitura interiore sarà in grado di accettare ciò che Khalto Sherin aveva letto nel sedimento lasciato dal caffè nella sua tazzina, una mattina di tanti anni prima.

Widad Tamimi è nata a Milano nel 1981. Figlia di un profugo palestinese fuggito dall’occupazione israeliana nel 1967 e di una donna di origini ebree, la cui famiglia scappò a New York durante la seconda guerra mondiale, è cresciuta in Italia. Il caffè delle donne è il suo primo romanzo.

marinella m.