Savyon Liebrecht
e/o 2008
€ 18,00
Quanto lontano si può andare, quanto indietro si deve tornare per ritrovare di noi ciò che intravediamo mancarci, ma che non riusciamo a comprendere?
Meir, scrittore trentenne, è informato dalla madre che suo padre Aharon Rosenberg, che egli aveva creduto morto da ventitré anni, è invece vivo. La notizia, che coglie Meir nel bel mezzo di una crisi creativa, riporta alla luce, lentamente ma inesorabilmente, la sua infanzia, restituendo all’uomo che è oggi, il bambino che è stato. Con il riaffiorare dei ricordi il dolore e la rabbia tornano, ma si sciolgono e Meir può ricominciare a scrivere.
“Sistemò la sedia esattamente al centro del cono di luce e si sentì montare dentro una sensazione di calore, di voglia di vivere, che era al tempo stesso tranquilla, limpida, consapevole della propria forza; gli pulsava nelle vene come sangue nuovo, gli infondeva coraggio, fluiva verso la sua mano e la spingeva a correre sul foglio, riga dopo riga”.
Savyon Liebrecht narra una storia appassionata, alla fine della quale possiamo dire che sì, è doloroso ma necessario ritornare là da dove siamo partiti.
marinella m.
1 commento:
Posta un commento