...Non andiamo in piazza per lagnarci, perché se c'è una cosa di cui siamo sicure è il linguaggio della vittima agevola quello del carnefice. Saremo lì a dire quello che pensiamo, e va bene se c'è chi risponderà che siamo bigotte, moraliste, gelose, perfino antipatiche. Ebbene, se c'è un nuovo modo di portare avanti delle battaglie, oggi, questo prevede anche che si accetti di essere antipatiche. Assumendosene la responsabilità. Perché non c'è niente di peggio che tacere il proprio pensiero per paura di venire giudicate.
Sono parole di Michela Murgia, in un'intervista che potete leggere qui.
Altre riflessioni che meritano attenzione sono qui.
Ci vediamo domenica!
C’era una volta?
3 mesi fa
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