domenica 22 gennaio 2012

Venivamo tutte per mare


Julie Otsuka

Bollati Boringhieri, 2012

€ 13,00


Alcune di noi venivano dalla montagna e non avevano mai visto il mare, tranne che in fotografia, e alcune di noi erano figlie di pescatori che conoscevano il mare da sempre.
Siamo ai primi del '900. Migliaia di giovani donne provenienti dagli angoli più remoti del Giappone partono per l’America. Sono piene di speranza e di paura. Mostrano le une alle altre il ritratto dell’uomo che le attende nel nuovo paese per sposarle. Viaggiano tutte in terza classe in mezzo al sudiciume e sperano in una vita migliore di quella delle loro madri. La più giovane ha dodici anni, la più vecchia trentatre.
Qualcuna lascia una figlia, avuta da un uomo di cui non ricorda neanche il volto.
Sulla nave non potevamo immaginare che avremmo sognato nostra figlia ogni notte fino al giorno della nostra morte, e che nel sogno avrebbe sempre avuto tre anni come l’ultima volta che l’abbiamo vista.
Ma il sogno si infrange sul molo di San Francisco fin dal primo giorno e dalla prima notte.
Si spaccheranno la schiena raccogliendo fragole e mele nei campi presi in affitto dai loro mariti, laveranno i panni nelle lavanderie e i pavimenti nelle case dei signori, partoriranno i loro figli in un paese di cui non imparano la lingua e non capiscono le usanze.
Poi arriverà la guerra, e con l’attacco a Pearl Harbour i cittadini americani di origine giapponese saranno considerati nemici e scompariranno.
Da quella nave si leva un lamento malinconico e straziante, da queste pagine parte una denuncia durissima.
Un libro davvero molto bello.

Julie Otsuka è nata in California, ora lavora e vive a New York. Il suo primo romanzo, When the Emperor Was Divine (2002), ha scalato le classifiche negli Stati Uniti, ed è considerato un classico contemporaneo. Con questo libro, inserito dal New York Times tra i 100 libri più importanti del 2011, ha vinto l’Asian American Literary Award e l’American Library Association Alex Award.                                                                              

marinella m.

                                            

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