Perché tutte le mamme possono essere terribili
Lella Ravasi Bellocchio
Mondadori 2012
€ 17,00
Questo libro, lo diciamo subito, racconta di tutte noi, a tutte parla e da tutte dovrebbe essere letto.
L’autrice, chiedendo aiuto alla poesia, che sola può scendere negli abissi del dolore e dell’orrore, narra alcune storie di donne che, prigioniere della Regina delle Nevi e derubate delle emozioni, hanno vissuto con il cuore congelato e, in questo ghiaccio, hanno ucciso i loro figli.
Donne intrappolate in storie familiari in cui hanno vinto il silenzio e la menzogna, in cui il male, tramandato di generazione in generazione, ha creato una sorta di genetica della sofferenza, che ha soffocato prima loro, e poi le loro creature.
Attraverso le storie di queste madri estreme, l’autrice ci accompagna, con grande umana pietà, nell’ombra del materno. Ovvero in quel territorio, che ognuna di noi porta dentro di sé, dove il materno è ambivalenza, luce e ombra, forza creatrice e potenza distruttiva.
Ma come nelle giornate assolate cerchiamo l’ombra per trovare un po’ di refrigerio, nello stesso modo non dobbiamo avere paura dei lati oscuri (ed oscurati) della nostra anima, perché è andando là che impareremo a essere figlie e madri serenamente imperfette, e dunque donne intere.
Lella Ravasi Bellocchio, analista junghiana, è membro dell’Associazione per la Ricerca in Psicologia Analitica (ARPA) e redattrice della “Rivista di psicologia analitica”; ha pubblicato tra gli altri Di madre in figlia (1987, nuova edizione 2010), La lunga attesa dell’angelo (1992), Gli occhi d’oro (2004), L’inconscio creatore (2009).
marinella m.
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