sabato 5 gennaio 2013

Le vacche di Stalin




Sofi Oksanen

Guanda 2012
€ 19.50





Silenzio per la vergogna e vergogna per il silenzio.
La vita di Katarina e Anna, madre e figlia, si svolge tra la Finlandia e l’Estonia. Tra i due paesi il Golfo di Finlandia che rappresenta molto di più di un confine geografico: da una parte l’occidente e il benessere, dall’altra un paese soggiogato all’Unione Sovietica di Stalin, dove il sospetto si insinua, come una serpe velenosa, nella vita delle persone fino a dubitare anche dei propri cari.
Katarina è una giovane estone. Innamoratasi di un finlandese, lo sposa e si stabilisce in Finlandia. Da quel momento la donna farà di tutto per dissimulare l’origine straniera, e imporrà alla figlia Anna la stessa tortura.
La vita di Anna sarà all’insegna dell’autocontrollo: si dovrà comportare sempre come una vera finlandese, non dovrà mai parlare estone, non potrà nemmeno accennare alle visite che, ogni estate, lei e la madre fanno alla nonna in Estonia.
Nell’immagine dei finlandesi, estone equivale a russo e per una donna ciò equivale a essere considerata una prostituta.
Costretta a negare, nelle apparenze, la sua appartenenza a due culture e a rinunciare alla lingua materna, che invece si porta nel cuore e nella memoria, la ragazza si rifugerà in un mondo tutto suo dove deciderà se amare e chi amare, se mangiare o vomitare.
Si ammalerà di bulissaremia, ovvero anoressia e bulimia insieme; convinta che la magrezza e la perfezione del suo corpo siano la chiave per essere accettata dagli altri, Anna conduce una vita fatta di eccessi, di silenzi, di paure e di vergogna.
Fa da sfondo la storia dell’Estonia: la lotta contro l’invasione russa e le deportazioni in Siberia, il grigiore degli anni ’70 e il crollo del comunismo.
Un libro duro, crudo, coraggioso, che ci aiuta a comprendere meglio ciò che è accaduto in quella parte dell’Europa, così tormentata e oggi così vicina.

Il titolo nasce da un aneddoto che risale ai tempi di Stalin che presentava la Russia come un paese dal suolo fertile e ricco di mucche da latte. Gli estoni deportati in Siberia, una volta tornati, raccontarono che là non c’era nessuna mucca, ma solo capre, che vennero chiamate “le vacche di Stalin”.


Sofi Oksanen è nata nel 1977 in Finlandia, ma è di origine estone. Le vacche di Stalin, suo romanzo d’esordio, è stato finalista al Runeberg Award, uno dei più prestigiosi premi letterari finlandesi.
Della stessa autrice è stato pubblicato in Italia La purga (Nordic Council Literature Prize, Finlandia Award, Runeberg Award, Prix Femina, The European Book Prize).
marinella m.

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