mercoledì 8 gennaio 2014

Memoria 1



Elena Loewenthal

La lenta nevicata dei giorni

Einaudi 2013
€ 17,50




C’è un poi e un prima, e c’è un sempre che Non passa, non passa, non passa per nessuno di noi.

Finita la guerra, tornarono a Parigi. Fernande e André ce l’avevano fatta.
Durante la fuga verso la Costa Azzurra, dall’imbarcazione di fortuna su cui si trovavano, Fernande scorse in lontananza, arrampicata su un promontorio, una casa, e se ne innamorò. In quel momento, con la vita appesa a un filo, si promisero che se l’avessero scampata, quella casa sarebbe stata la loro.
E così fu. André e Fernande si sposarono, la acquistarono e la ristrutturarono.
Mentre lui si rimise nel commercio e ricominciò a vivere, Fernande, trasferitasi nella casa sul mare, aspettava che le giornate si susseguissero una dopo l’altra. Niente e nessuno riusciva a farla sentire davvero viva.  Non era sola: la paura che aveva provato, il dolore e la sofferenza che aveva visto, erano i compagni fedeli dei suoi giorni e delle sue notti.
Fernande e Andrè avevano passato due anni in una villa sulla costa, insieme ad altri disperati che come loro erano ricercati dai nazisti e che, dopo aver vagato da un lato all’altro della Francia, erano approdati su quell’arenile.
Qualcuno aveva visto i propri cari partire per non tornare, tutti si sentivano come animali braccati. Nessuno avrebbe dimenticato.

A Mario e Nuto
Ho due fratelli con molta vita alle spalle,
Nati all’ombra delle montagne.
Hanno imparato l’indignazione
Nella neve di un paese lontano,
Ed hanno scritti libri non inutili.
Come me, hanno tollerato la vista
Di Medusa, che non li ha impietriti.
Non si sono lasciati impietrire
Dalla lenta nevicata dei giorni
                                         Primo Levi


Elena Loewenthal è narratrice e studiosa di ebraistica. Tra i suoi libri ricordiamo Conta le stelle se puoi (2008, finalista al Premio Campiello) e Una giornata al Monte dei pegni (2010, vincitore del premio Chiara). Insegna Cultura ebraica alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e scrive sulla “Stampa”.

marinella m.

Nessun commento: