Daphne du Maurier
il Saggiatore 2010
€ 17,00
“Abbiamo passato un pomeriggio insolito” disse Niall “ci siamo trovati catapultati nel passato, tutti e tre. Abbiamo ricordato cose che parevano dimenticate. O se proprio non dimenticate, sepolte.” “Una volta” ribatté Charles “nella mia posizione ufficiale di magistrato del distretto mi è toccato assistere a una riesumazione. Lo scoperchiamento della bara non è stato piacevole. E il corpo puzzava.” “Gli odori degli sconosciuti, morti o vivi, non sono mai piacevoli” disse Niall. “Ma l’odore di una persona, gli odori di quelli che ami possono produrre uno strano incanto. E hanno anche un certo valore. Io credo che nel pomeriggio noi abbiamo scoperto proprio questo.” Charles tirò una boccata del sigaro. Niall si accese una sigaretta. Celia rimase in ascolto dei battiti del suo cuore agitato. Maria mangiava la sua arancia.
Possiamo ora leggere nella nuova bella traduzione di Marina Morpurgo il coinvolgente romanzo della nota scrittice inglese Daphne du Maurier (1907-1989), pubblicato in Inghilterra nel 1949 e uscito per la prima volta in Italia nel 1957 nella collana Medusa della Mondadori.
È la storia della famiglia Delaney, che si dipana tra le due guerre mondiali e nell’immediato secondo dopoguerra tra Parigi e Londra. L’autrice racconta il loro inusuale modo di vivere che – avendo come punto di riferimento l’arte – ha per cornice i teatri più importanti d’Europa ed è segnato da continui spostamenti tra un albergo e l’altro. In un piovoso pomeriggio di domenica Maria, Niall e Celia, che sono vissuti come fratelli, hanno tra loro rapporti profondi e sono tutti e tre dotati di grande talento artistico che non sempre ha potuto trovare compiuta espressione, si ritrovano nella casa di famiglia di Charles Wyndham (marito di Maria e gentleman che mal sopporta lo stile bohemien dei Delaney) e ripercorrono la propria vita ricordando l’infanzia, rievocando le stravaganti figure dei genitori sempre insieme sul palcoscenico (cantante famoso il padre di Maria e Celia, ballerina straordinaria la madre di Niall e Celia), considerando le proprie fragilità dovute a una vita non convenzionale.
La sottile analisi psicologica dei personaggi rinvia a vissuti autobiografici dell’autrice: i tre figli rappresentano – come disse lei stessa in un’intervista – diversi aspetti del suo carattere e della sua personalità, mentre le figure genitoriali e le relazioni familiari complesse narrate nel romanzo sono quelle dei du Maurier.
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