mercoledì 10 novembre 2010

La ragazza di Ratisbona



Silvia di Natale


Piemme, 2009
€ 20,00

Era una di quelle mattine in cui Barbara si svegliava con la malinconia del passato addosso. Erano frequenti, negli ultimi tempi. Sono gli anni, pensava, sto diventando vecchia. Tra poco saranno sessanta. Tra due mesi, si corresse, come per mettere tra sé e la data che la impauriva ancora un poco di spazio. Sessanta, ripeté. Doveva abituarsi a quel numero. Se lo ripeteva spesso, non tanto per convincere la mente, che ne afferrava bene il valore, ma per persuadere il cuore che, invece, faticava a stargli dietro. Avrebbe dovuto cedere all’evidenza e dirsi: Barbara, non sei più la ragazza che faceva illanguidire i garzoni del vicinato e attirava gli sconosciuti nella bottega di suo padre! Non sei più la donna sposata che faceva girare gli uomini, né più l’attraente vedova di Bruxelles, che sapeva tener testa ai governatori spagnoli!

Ambrosero, 1583. Tutto è già accaduto. Fin dalle prime pagine del suo romanzo storico, Silvia di Natale ci presenta la protagonista in età matura, per poi condurci a ritroso nel suo passato, quando ancora diciottenne viveva col padre e la madre a Ratisbona. Solidali con questa ragazza, semplice e spontanea, la seguiamo nelle sue vicende, attraverso i suoi spostamenti dalla Germania in Belgio fino alla Spagna, immergendoci impreparate nell’atmosfera rovente della Riforma protestante, in mezzo alla violenza degli scontri tra cattolici e luterani, della lotta intestina tra i riformati e della caccia agli eretici e alle streghe. Barbara, senza volerlo e nonostante le sue umili origini, si ritroverà al centro della vita imperiale, in rapporti intimi con Carlo V, imperatore del Sacro romano impero, a contatto con personaggi in parte inventati in parte realmente esistiti. Il racconto, con ritmo incalzante e coinvolgente, appassiona il lettore alla sorte di un personaggio storico minore, la madre naturale di Giovanni d’Austria, ma soprattutto ci offre l’opportunità di conoscere una donna, il cui anticonformismo, caparbietà e amore per la vita, riescono a farci pensare e sognare.
C.L.

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