Gabriella Kuruvilla
Baldini Castoldi Dalai, 2008
€ 16,00
…Poi mi volto verso la dancehall e inizio a guardare. Splendide donne nere si intrecciano a insignificanti uomini bianchi, splendidi uomini neri si intrecciano a insignificanti donne bianche. È questo che intendete per integrazione razziale? A me sembra una forma meschina di discriminazione...
La donna indiana che si veste e comporta da indiana solo per lui, finché lui non si innamora di un’americana bianca e bionda. Il ragazzo meticcio che si sente tanto nero, mentre suo padre nero si sforza di essere un tipico bianco. L’uomo che progetta una casa nella sua patria, l'India, quando ormai casa sua è in Italia. L’uomo senegalese che vive con altri otto senegalesi, lavora dalla mattina alla sera, dal lunedì al sabato e solo il sabato sera esce, ma non si diverte. La badante asiatica che cucina, riordina, pulisce e vive con il suo padrone né vecchio né disabile.
A colpirci in questi e molti altri racconti in È la vita, dolcezza sarà l’ironia della sorte, il destino crudele e il sarcasmo della vita. Con un linguaggio molto vicino a quello parlato Gabriella Kuruvilla racconta storie molto vicine alla realtà.
..."Voglio lavorare con te”, le dico. “Allora devi scendere in strada”, mi risponde. “Perché non vendo felicità e amore?” le chiedo. “No, perché sei una puttana negra”, mi spiega. La guardo. “E la vita, dolcezza”, conclude. Ha ragione, scendo. Io ubbidisco, non mento, non rubo e sorrido sempre all’occorrenza...
manu
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