domenica 11 marzo 2012

Il sorriso della sfinge



Ingeborg Bachmann


a cura di Antonella Gargano
Cronopio 2011
€ 14,00



… “Se vuole vedere un sogno, devo oscurare la stanza”… Preso da un senso di angoscia, mi voltai. “ Vorrei questo sogno”, dissi, “e forse anche quest’altro. Riaccenda la luce!”… Alla luce elettrica i pacchetti sbiadirono …“Compro soltanto un sogno”, dissi precipitosamente, “voglio soltanto il sogno di Anna …”, con aria assorta cominciò a scrivere cifre illeggibili, su un foglio di carta che si trovava accanto al blocco, come se gli facesse fatica calcolare il  prezzo. “Un mese”, mormorò alla fine e cancellò con un segno deciso i calcoli. …. “Non sto scherzando. Forse si aspettava di poter pagare in denaro, ma Lei saprà che non esiste luogo in cui si possano avere sogni per denaro. Deve pagare in termini di tempo. I sogni costano tempo, alcuni molto tempo. Abbiamo un sogno – se vuole posso mostrarglielo – per il quale chiediamo una vita.”…

Il sorriso della sfinge raccoglie i racconti giovanili di Ingeborg Bachmann, composti tra il ’45 e il ’59. Dieci racconti, due dei quali in forma di frammento.
Prosa e poesia s’incontrano. Figure allegoriche in ambienti in cui si resta sospesi, il fiume che separa due mondi ne Il traghetto, si mescolano a figure concrete, l’operaio de Il saldatore che va incontro ad una visione che sconvolgerà il suo mondo, le sue abitudini, i suoi affetti. La scoperta di un mondo sconosciuto su un tavolo di un bar: un libro, la letteratura come strumento di lotta  per l’emancipazione. "... e per me sono più importanti i libri ...". … " Leggo un libro", ricominciò. "Quello che ne viene fuori: all'inizio e alla fine è tutto uguale. Vita e morte. Leggo un altro libro, ne viene fuori che tutto ha un valore. Leggo un libro, e da questo viene fuori che dobbiamo cambiare il mondo. E un altro ancora, ne vengono fuori ancora molte cose, di cui Lei non si sogna neppure. Santo cielo, quante cose vengono fuori e stanno là in alto appese come una nuvola, e io guardo in su, mentre quaggiù io sto nella merda e vi aggiusto i binari del tram e mi chiedo come possiamo incontrarci, la nuvola e io".  
Il tema della scoperta come visione che apre ad un modo nuovo rompendo vecchi  schemi, la quotidianità proletaria o quella borghese. La visione-rottura si ha da un libro ritrovato per caso su un tavolo di un bar  o dall’entrare, sempre per caso, in un’insolita bottega che vende sogni per disancorarsi dai propri doveri.
Quando  leggo un libro di racconti, ne metto quasi sempre uno in tasca. Ho scelto quello che più mi avvicina al suo protagonista, forse per la sensazione di vivere l’esistenza senza essere capaci di capirne il senso, Un negozio di sogni.
A.T.
                                                                                                                                                                 
                                                                                                                        

Nessun commento: