Colette
Adelphi 1993, II ed.
€ 12,00
Nella mia vita ho avvicinato raramente quegli uomini che gli altri chiamano grandi. Loro non mi hanno cercata. Per parte mia li fuggivo; mi rattristava che la loro fama li vedesse ormai offuscati, già ansiosi di corrispondere alla propria immagine, di somigliarsi, un po' irrigiditi, un po' stremati, chiedendo grazia in segreto, risoluti a “sedurre” aiutandosi con le loro piccinerie, quando non forzavano, per far colpo, la loro luce in declino.
Se essi non figurano in questi «ricordi», la colpa è mia che ho preferito – il sesso non ha molta importanza – persone oscure, colme di un succo che proteggevano, che negavano alle sollecitazioni banali...
È la prima volta che leggo un libro di Colette. Raccontarsi deve essere molto difficile, i ricordi sono confusi: un fiume in piena, una vita straordinaria. L’arrivo a Parigi dalla campagna, l’amicizia e poi l’amore difficile con Willy. Un uomo privo di slanci, che non la ama ma a cui è costretta a sottostare. La sua vita di scrittrice, i sacrifici, i manoscritti da buttare e da correggere.
Una donna forte, pungente. Racconta le sue emozioni, le sue debolezze senza giri di parole senza autocommiserazione, esaltando i suoi punti di forza con raffinata intelligenza.
Da leggere un po’ per volta.
Anna T.
1 commento:
Di Colette ho letto solo "La vagabonda" tantissimi anni fa. Prima o poi leggerò qualcos'altro...
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