Einaudi 2009
€ 18,00
In quella decisione di prendere una fill’e anima, la cosa più difficile per Bonaria non era stata certo la curiosità della gente, ma la reazione iniziale della bambina che si era portata in casa. Dopo sei anni di notti passate a condividere l’aria di una sola stanza con le tre sorelle, era evidente che lo spazio che Maria considerava suo non andava oltre la lunghezza del braccio. L’arrivo nella casa di Bonaria Urrai sconvolse questa geografia interiore; tra quelle mura gli spazi solo suoi erano così ampi che la bambina ci mise alcune settimane a capire che dalle porte delle molte camere chiuse non sarebbe comparso nessuno a dire «Non toccare, questo è mio».
Sas accabbadoras erano, in Sardegna, donne che intervenivano pietosamente negli ultimi momenti della vita per dare a malati molto gravi sa bona morte. Il romanzo di Michela Murgia, ambientato in un piccolo paese sardo negli anni Cinquanta del Novecento, ci racconta questa antica pratica femminile seguendo lo sguardo della piccola Maria, fill’e anima della vecchia Bonaria e infine sua erede.
a.bu.
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