martedì 1 dicembre 2009

Storia di Venezia città delle donne



Guida ai tempi, luoghi e presenze femminili


Testo storico di Tiziana Plebani
Introduzione di Franca Bimbi

Marsilio 2008
€ 15,00


“Venezia, Repubblica Serenissima, regina dell’Adriatico, città d’acque interne, canali e lagune, non può che essere femmina”, e questo libro racconta la storia delle sue donne. Ci sono tutte: dogaresse, merlettaie, filatrici di seta, imprenditrici del vetro, pittrici, operaie, giornaliste e tante altre ancora.
Ma Venezia, emporio commerciale e ponte verso l’Oriente, è anche città di forestiere e pellegrine. Insieme alle mercanzie, transitano o vi si stabiliscono donne provenienti dalle terre del Levante, armene, turche, ebree cacciate dalla Spagna e dal Portogallo dopo l’espulsione del 1492.
Un libro di storia e memoria, ma anche una guida urbanistica ai luoghi dove, nel tempo, le donne hanno lavorato, pregato, assistito, studiato e resistito (tre sono i monumenti che Venezia, liberata il 28 aprile 1945, ha dedicato alle sue partigiane), e a quelli delle veneziane di oggi. Un libro delizioso non ultimo per le tante curiosità che contiene: dobbiamo alle schiave orientali arrivate a Venezia intorno al 1525 la moda degli orecchini; una donna, Maria Barovier - siamo nel 1427 - ha inventato la lavorazione del vetro a rosetta e la murrina; a una veneziana, Maria Pezzè Pascolato, si deve la prima traduzione delle novelle di Andersen… e molto altro.
Tra le tante veneziane del libro ne abbiamo trovata una legata a Firenze e la vogliamo ricordare. Amelia Pincherle Moravia Rosselli nasce a Venezia il 16 gennaio 1860 in una famiglia della borghesia ebraica. Dopo gli studi lascia Venezia e si trasferisce a Vienna dove sposa nel 1892, Joe Rosselli. Nel 1903 si separa dal marito e si trasferisce a Firenze dove cresce i suoi tre figli: Aldo, Carlo e Nello Rosselli. Collabora a riviste e dirige la collana di Le Monnier “Biblioteca delle giovani italiane”; per il suo impegno emancipazionista e suffragista è tra le dirigenti del Consiglio delle Donne Italiane. Negli anni del fascismo segue le vicende di Carlo e Nello (Aldo era caduto nella prima guerra mondiale), fondatori del movimento Giustizia e Libertà, che saranno assassinati in Francia il 9 giugno 1937. Da allora vive in esilio con le nuore Marion e Maria e i nipoti. Tornata in Italia dopo la guerra, muore a Firenze nel 1954.

marinella m.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' affascinante questo dipinto di Venezia.