Ma come siamo, noi donne nell’Italia del 2000? Quelle del ceto medio acculturato, spesso ma non sempre single, spesso ma non sempre madri, spesso interessate a un sapere, a una competenza e talvolta a una causa – insomma né casalinghe né escort né rese cadaveri da congiunti e correligionari? Eppure siamo molte, donne sessuate ma già fuori dal «patriarcato» se, come penso, la prima liberazione sta nel costruirsi a prescindere dall’uomo che avremo o non avremo, e quindi dall’architrave dell’ordine simbolico corrente. Cosa non semplice, perché si dispiegano le domande sull’io e sul senso. Sono in gran parte itinerari di solitudine ma non di infelicità. Ne testimoniano, uscite quasi assieme, due riflessioni su di sé di autrici assai diverse... (continua)
Rossana Rossanda parla di Quartetto per masse e voce sola di Biancamaria Frabotta e Mondo privato e altre storie di Marta Dassù. Dal sito della Libera università delle donne di Milano.
C’era una volta?
2 mesi fa
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