Helena Janeczek
Guanda 2011
€ 15,00
Helena Janeczek narra la storia dei suoi genitori, e la sua, a partire non da ciò che loro le hanno detto, ma da ciò che hanno taciuto. Ma anche se episodi o fatti non vengono menzionati, non si possono imbavagliare i sentimenti e le emozioni che sono intrinsecamente legati ad alcuni eventi e luoghi.
Sentimenti ed emozioni hanno una loro voce, che oltrepassando le parole parla a tutto il nostro essere, permea le nostre abitudini, popola i nostri sogni.
È così che ad Helena, figlia di ebrei polacchi vissuti in Germania, arrivano il dolore e la disperazione, il coraggio e la paura, la tenacia e la malinconia, il desiderio di vivere, dei suoi genitori.
La madre di Helena, Nina, è sopravvissuta ad Auschwitz, ma quando è fuggita dal ghetto di Zawiercie nell’agosto del ’43, vi ha dovuto abbandonare la madre.
Quando madre e figlia sono ad Auschwitz davanti alla teca in cui sono conservati alcuni granelli di Zyklon B, il veleno usato nelle camere a gas, lo strazio di Nina si trasforma in un urlo lacerante e di fronte a tutti, a gran voce, chiama sua madre. Helena è fiera di sua nonna, di sua madre e di quel grido.
Helena Janeczek è nata nel 1964 a Monaco di Baviera in una famiglia ebero-polacca. Si è trasferita in Italia nel 1983. Ha pubblicato il romanzo Le rondini di Montecassino (Guanda 2010), finalista del premio Comisso e vincitore del Premio Pisa e Sandro Onofri. Vive a Gallarate e lavora a Milano.
marinella m.
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