Anilda Ibrahimi
ET Einaudi, 2011
€ 11,00
Zlatan e Ajkuna si conoscono quando sono ancora bambini. Lui è serbo, lei è albanese, ma il destino vuole che crescano insieme. Per loro è naturale, sono come fratello e sorella e quando sono grandi è normale innamorarsi l’uno dell’altra. È il paese che non lo trova normale. Anzi i serbi e gli albanesi si fanno la guerra. Anche Zlatan deve andare a combattere, contro la sua volontà. Deve sparare a persone innocenti e vede tante donne che vengono violentate. Un giorno vuole aiutare una di queste povere ragazze e il suo capo gli spara. Per miracolo sopravvive e viene portato in Italia. Lì conosce Ines. Forse ha trovato un nuovo amore, ma continua a cercare quello vecchio.
Anche Ajkuna e la sua famiglia vengono travolti dalla guerra. A suo padre sparano quando cerca di difendere la famiglia e Ajkuna viene portata via dai soldati. Comincia una lunga strada del terrore per lei. Non si difende né urla, aspetta che Zlatan venga a salvarla. Lei lo ha sempre aspettato e lui l’ha sempre salvata. Quando finalmente viene liberata da questo inferno da alcuni compaesani, è incinta. Sarà la svizzera Jacqueline a prendersi cura di lei e della sua bambina, ma Ajkuna non smette di aspettare Zlatan.
Dopo dieci anni il destino vuole che Zlatan e Ajkuna si ritrovino. Ma dieci anni sono lunghi e ognuno si è costruito un’altra vita in un altro paese con una nuova casa e nuove persone care. Come faranno a guarire le ferite e dimenticare il passato?
...Questa è una storia che avrebbe potuto leggere nei romanzi, eppure è a lui che sta succedendo. A volte ci chiediamo perché proprio a noi, ma a qualcuno deve pure capitare. A chi tanto a chi niente, sentiva dire spesso in Italia. Perché a lui così tanto?
manu
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