venerdì 15 maggio 2009

L’amore al tempo dei romani


Dammi mille baci.
Veri uomini e vere donne nell’antica Roma

Eva Cantarella

Feltrinelli 2009
€ 15,00


Fin dalla più tenera età, il bambino romano veniva educato a essere un dominatore. Come cittadino di Roma, era destinato a un compito: sottomettere il mondo...
Assoggettare gli altri: questa la sua regola di vita. Per essere degno del nome di
civis romanus deve imparare a non cedere mai, e a imporre sempre e a tutti la propria volontà: anche in campo sessuale. La virilità così intesa è una manifestazione di romanità, una virtù politica. Ed è qui, in questo tipo di etica politica, che affonda le radici il mito di una sessualità che Paul Veyne ha giustamente definito “una virilità di stupro”.

Dopo L’amore è un dio. Il sesso e la polis (2007; ora in edizione economica), dedicato al mondo greco, Eva Cantarella ci racconta l’amore al tempo dei romani. Più che d’amore, però, qui si parla di sessualità, controllo e violenza. È, quella di Roma, una “civiltà” in cui la virilità è sopraffazione, l’omosessualità una pratica aberrante (a meno che l’uomo non svolga un ruolo attivo: ed ecco i romani sodomizzare i nemici sconfitti e gli schiavi), la sessualità femminile fuori del matrimonio inconcepibile, la contraccezione un crimine... Ha radici antiche il fenomeno che oggi chiamiamo “machismo”.

a.bu.

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